Parigi sotto attacco. I vescovi francesi: “Resteremo uniti di fronte al terrore”

Parigi di nuovo nella morsa del terrore. Si sono susseguiti fino a notte tarda attentati a colpi di kalashnikov e azioni kamikaze. Il bilancio è di oltre 120 morti e di oltre 190 feriti, di cui 80 in modo grave. Fra i morti anche 8 terroristi (6 kamikaze). Decretati lo stato di emergenza e la chiusura delle frontiere. I vescovi francesi: “Uniti resteremo davanti a coloro che vogliono farci paura”

Parigi in fiamme. È una notte di orrore e di carneficina quella vissuta dalla capitale francese, ancora una volta nella morsa del terrore islamista. A partire dalle 22, in vari punti della città si sono susseguiti attentati con colpi di kalashnikov, locali assaltati con fucili a pompa, kamikaze e decine di ostaggi presi. La paternità degli attentati è riconducibile al terrorismo di matrice fondamentalista islamica, infatti gli assalitori – secondo le testimonianze – hanno ucciso al grido “Allah è grande”. Il bilancio provvisorio di questo attacco all’umanità, segnato dalla scelta di obiettivi civili, è di oltre 120 morti sotto i colpi dei terroristi. Otto, invece, i morti fra gli assalitori: 6 si sono lasciati esplodere, mentre altri due sono morti sotto i colpi delle teste di cuoio francesi. Gli investigatori ritengono che ci siano altri terroristi in fuga.

Gli attacchi sono stati a tappeto e in contemporanea. Hanno preso di mira il Bataclan, sala per concerti nell’XI arrondissement, non lontano dalla sede di Charlie Hebdo, dove un centinaio di persone sono state prese in ostaggio. E ancora operazioni in corso a rue de Charonne (XI arrondissement), rue Bichat nel ristorante “Le Petit Cambodge”, rue de la Fontaine au Roi e Les Halles. Ci sono state anche esplosioni attorno allo Stade de France, alla periferia di Parigi, dove era in corso l’amichevole Francia-Germania. Il bilancio provvisorio delle vittime è di oltre 120 persone uccise. Settanta al Bataclan, 40 i morti nello Stade de France, due i terroristi uccisi, mentre altri sei si sono lasciati esplodere dopo aver ucciso persone inermi. Dozzine sono i feriti, alcuni in gravissime condizioni.

 

Le prime reazioni. La polizia e il comune di Parigi hanno invitato la cittadinanza a non uscire di casa mentre negli ospedali parigini è scattato il piano previsto in caso di emergenza. A mezzanotte, il presidente francese François Hollande è apparso in tv e ha parlato alla nazione. Davanti alle telecamere il presidente non nasconde il suo profondo turbamento: “Nel momento in cui vi parlo sono in corso attacchi terroristici senza precedenti nella zona di Parigi”. “Decine sono i morti e decine i feriti. È un orrore”. È stato convocato d’ urgenza un Consiglio dei ministri straordinario per fare il punto della situazione. Hollande annuncia le decisioni prese dall’Eliseo a partire dallo “stato di urgenza”. “Significa – spiega il presidente – che ci saranno luoghi che verranno chiusi, che la circolazione potrà essere vietata e che ci saranno perquisizioni che potranno essere decise in tutta l’Ile de France. Lo stato di emergenza è proclamato su tutto il territorio francese”. La seconda decisione presa è la “chiusura delle frontiere” per essere sicuri che “nessuno possa entrare nel territorio francese” e commettere altri atti terroristici.

“È una prova terribile – dice Hollande con voce emozionata – che una volta ancora ci colpisce”.

“In questo momento così difficile e per il numero così alto di vittime, per le loro famiglie, per le persone ferite, dobbiamo dare prova di compassione e solidarietà e dobbiamo dare prova di unità e di sangue freddo. Di fronte al terrore, la Francia deve essere forte. Deve essere grande e le autorità dello Stato ferme. E lo saremo. Dobbiamo anche richiamare ciascuno alla responsabilità. Ciò che i terroristi vogliono, è farci paura”. Ma la Francia – assicura Hollande – “è una nazione che sa difendersi, sa mobilitare le sue forze e che saprà ancora una volta vincere i terroristi”.

 

La Chiesa cattolica si stringe nel dolore e nell’orrore. È il segretario generale della Conferenza episcopale francese, monsignor Oliveir Ribadeau Dumas, a prendere per primo la parola. Lo fa con due tweet nel cuore della notte. “Uniti resteremo davanti a coloro che vogliono farci paura e rompere la nostra resistenza. L’orrore ci colpisce tutti. Proviamo compassione per tutte le vittime. La nostra preghiera sale verso Dio con Forza”. La diocesi di Tolosa invita alla preghiera rilanciando il tweet “Pray for Paris”. Il vescovo di Cayenne, monsignor Emmanuel Lafont invita a mantenere il sangue freddo. “La sparatoria e le esplosioni a Parigi sono agghiaccianti. Mantenere il sangue freddo è essenziale. I terroristi vogliono fare pressione sulla nostra angoscia. Non diamo loro questa vittoria”.

Papa Francesco ha accolto con sgomento le notizie sugli attacchi terroristi a Parigi che hanno fatto almeno 120 morti.