Cinque falsi poveri. Tutti italiani. Residenti tra Cuneo (due), Borgo San Dalmazzo, Fossano e Savigliano.
Li hanno scoperti nelle scorse settimane i Carabinieri del Reparto operativo di Cuneo, che hanno esaminato oltre mille richieste di assegni sociali presentati in tutta la Granda, mettendole a confronto con le autocertificazioni e le dichiarazioni dei redditi forniti dall’Agenzia delle entrate. “È risultato - spiegano i militari - che i cinque hanno presentato agli uffici comunali autocertificazioni in cui dichiaravano di aver percepito un reddito inferiore a quello reale, con l’obiettivo di percepire indebitamente assegni sociali, in particolare contributi pubblici per il pagamento dell’affitto. La tecnica attuata è molto semplice: dichiarare redditi inferiori al reale per ottenere contributi pubblici da parte degli Enti locali preposti”.
Scoperti dai militari, i cinque furbetti dovranno restituire quanto hanno ingiustamente ottenuto. “Il reato in questione - prosegue la nota dei Carabinieri - è quello di «Indebita percezione di fondi pubblici», che è stato depenalizzato per i casi in cui la percezione indebita di somme in denaro non superi i 4mila euro, oltre i quali si rischia l’arresto. Nei cinque casi accertati, gli importi non superano questa soglia; il reato risulta perciò depenalizzato. I cinque dovranno però restituire alle casse della Regione Piemonte, ente erogatore di questo tipo di assegni sociali, l’intero importo illecitamente percepito, in tutto più di 10mila euro; ciascuno di loro dovrà inoltre pagare una multa uguale al triplo della somma del contributo pubblico illegalmente ricevuto”.
“Gli accertamenti dei Carabinieri del Reparto operativo di Cuneo, partiti dall’anno 2010, sono tuttora in corso - termina il comunicato - e saranno estesi agli anni successivi con l’obiettivo di stanare altri falsi poveri che, con il loro comportamento illecito, danneggiano quanti hanno realmente bisogno di questo tipo di assegni sociali, che peraltro, a causa dei tagli, da alcuni anni sono più esigui”.