In occasione del Natale, un Natale particolare, avvolto nel clima del Giubileo della Misericordia, la Caritas lancia un appello: “Rispondiamo al richiamo del Giubileo e offriamo la nostra disponibilità al volontariato a servizio dei poveri. Anche solo un turno la settimana”.
I servizi organizzati negli ultimi anni dalla Caritas, come sanno i nostri lettori, sono tanti e diversificati. Ce n’è davvero per tutti i gusti e le competenze.
Ne abbiamo parlato con il direttore, Nino Mana.
La Caritas lancia un appello al “volontariato e al servizio dei poveri”. Proviamo a motivare meglio questo appello.
Nell’antichità, per segnalare l’avvio del Giubileo si suonava un corno di ariete, in ebraico «yobel», da cui deriva il termine cristiano Giubileo. Ecco, dobbiamo sentire il richiamo del Giubileo proprio come quello di un corno di ariete, che ci scuote dalle nostre consuetudini, dal sonno. In particolare, trattandosi di un Giubileo dedicato alla Misericordia, il richiamo è sulla pratica delle «Opere di Misericordia». Francesco ci dice che il Giubileo è un anno di grazia e di conversione. E la conversione si misura sulle opere di Misericordia.
E per chi intendesse accogliere l’appello della Caritas, cosa proponete?
Ci sono molte opportunità di volontariato nell’ambito delle 14 opere di Misericordia, quelle corporali e quelle spirituali. La Caritas in questi anni ha messo in piedi molti servizi per i poveri e già in questo ambito chi è disponibile può trovare un suo spazio.
In gennaio partirà l’«emporio» in via Matteotti che avrà bisogno di molte forze ed energie nuove per funzionare; in via Dante continua ad essere attivo Foris, il negozio di distribuzione degli indumenti; c’è il doposcuola per una sessantina di ragazzi della scuola media, ma gli insegnanti disponibili sono appena cinque; spesso, per poter svolgere un lavoro efficace, il rapporto con questi alunni dovrebbe essere di 1/1, ma se mancano i volontari questo non è possibile. Gli insegnanti presenti si stanno davvero impegnando molto. C’è la mensa per i poveri che sta aprendo in via Cesare Battisti (vedi notizia a lato); la raccolta del “fresco” che continua sui negozi e supermercati, l’accoglienza diffusa (nelle Comunità) dei profughi che presto illustreremo e l’attività in carcere.
Che tipo di volontariato è necessario in questi servizi?
Noi non chiediamo una presenza molto frequente perché si sa che ognuno ha i suoi impegni; è sufficiente un turno settimanale. Mi sento di lanciare questo appello a Natale perché, apprestandoci alla festa dell’incarnazione di nostro Signore (il Dio che si fa Uomo), noi non possiamo non sentire l’esigenza di assicurare a tutti la possibilità di un’umanità piena. Papa Francesco, incontrando i delegati del convegno nazionale nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore, a Firenze, ha esordito con “Ecce Homo”. A Firenze si è insistito molto sul modello di umanità proposto da Cristo, un modello a cui dovremmo ispirarci lavorando, nel nostro contesto territoriale, perché nessuno abbia un’umanità umiliata.