Era una persona ingegnosa, di quelle che hanno il “bernoccolo” della meccanica. Di famiglia numerosa (era il maggiore di nove tra fratelli e sorelle) fin da piccolo voleva “fare il meccanico”. Tuttavia, essendo il più grande, gli toccava innanzitutto aiutare in azienda. “Se proprio vuoi, puoi andare a imparare a tempo perso” - concesse il padre. E così fece.
Giovanni Gerbaudo a soli 12 anni si arrangiò di imparare il mestiere “a tempo perso” dal meccanico Vissio, a Fossano. Gratis, of course. Ci andò per un anno. E gli bastò. Perché il resto lo fece la sua grande passione. E la forza di volontà.
Poi si ricavò un piccolo spazio sotto il portico dell’azienda (in via Comunia, verso Murazzo) e lì allestì la sua officina. Era piccolo ma ingegnoso e gli agricoltori si fidavano di lui. Cominciarono a portargli i loro attrezzi. E lui, fin da subito, applicò la filosofia dell’attività artigianale come “formazione permanente” da non far pagare ai clienti.
Sul numero de La Fedeltà di mercoledì 6 gennaio il ricordo completo di Giovanni Gerbaudo