Ottavio Ruffino è un ragazzo di 42 anni molto determinato: sa cosa vuole e persegue i suoi obiettivi con costanza e razionalità, costi quel che costi. Eppure c’è stato un periodo (un lungo periodo) in cui l’alcool l’ha avuta vinta su di lui, pur così tenace.
È stato necessario un intervento esterno (la determinazione, questa volta, della moglie) per indurlo a uscire dal tunnel. E per non perdersi d’animo - nel difficile percorso successivo - è stata determinante la competenza e la forza di un’operatrice del Sert (che all’epoca seguiva anche il gruppo Acat). Ora Ottavio racconta la sua esperienza (per certi versi straordinaria) ai ragazzi delle scuole medie per cercare di far capire agli adolescenti quanto sia facile cadere nel baratro dell’alcool e quanto sia faticoso uscirne.
Una scelta coraggiosa, la sua, perché è decisamente scomodo rivelare le proprie cadute; Ottavio, senza tanti studi, ha trovato in sé le motivazioni per farlo. “Io non mi vergogno di ciò che sono stato - dice - ma sono orgoglioso di ciò che sono adesso”.
E ne ha ben donde. Perché la sua “rinascita” non è stata una passeggiata. Ce la siamo fatta raccontare.
L’intervista sul numero de La Fedeltà di mercoledì 20 gennaio