Confermati 16 anni di carcere per l’assassino di Silvana Allasia

Lo ha stabilito la Corte d’Appello di Torino mercoledì mattina.

Silvana Allasia venne uccisa a colpi di pistola dal compagno il 6 maggio 2014 nella casa di famiglia in via Verdi. Ieri la Corte d’appello di Torino ha confermato la condanna (pena già stabilita dal giudice di Cuneo) a 16 anni di carcere per l’assassino, Vitantonio Gioia. Le sparò alla presenza dei due figli di 7 e 9 anni. Silvana - 47 anni, maestra d’asilo a Torino - morì poco prima che arrivasse l’ambulanza chiamata dallo stesso assassino. Fin da subito Gioia, ex guardia giurata, incensurato, ha collaborato con gli inquirenti. Questo suo comportamento e la scelta del rito abbreviato, gli sono valsi la pena minima di 16 anni. In primo grado il pubblico ministero, Massimiliano Bolla, ne aveva chiesti 20, contestando l’aggravante di aver commesso il delitto davanti ai figli. Nel calcolo della pena (che nell’abbreviato è automaticamente decurtata di un terzo) il giudice per l’udienza preliminare, Carlo Gnocchi, considerò le aggravanti equivalenti alle attenuanti. Di qui la scelta dei 16 anni che fu molto criticata, dai parenti della vittima e anche da personaggi pubblici come il sindaco di Fossano, Davide Sordella. Disse: “Le sentenze non si commentano. Le ingiustizie sì”.