Il Papa telefona al diacono Paolo Tassinari

Il Pontefice ha invitato il gruppo de “L’anello perduto” ad un’udienza a Roma; la telefonata fa seguito ad una lettera inviata al Papa

“Diacono Paolo Tassinari? Sono Papa Francesco!”. Così inizia la telefonata che Paolo Tassinari di San Sebastiano ha ricevuto sabato scorso 30 gennaio all’ora di pranzo. La telefonata del pontefice fa seguito all’invio di una lettera (in allegato, vedi sotto) indirizzata pochi giorni fa al Papa, scritta da un gruppo di persone separate o divorziate, impegnate nel progetto diocesano fossanese “L’anello perduto” (di cui Tassinari è il coordinatore).

È ancora incredulo ed emozionato quando ce la racconta pochi minuti dopo. “Inizialmente credevo si trattasse di uno scherzo – dice Tassinari –, ma dopo averglielo chiesto mi ha risposto con un timbro di voce inconfondibile: «Non sono mica un fantasma, sono Papa Francesco!». Avevo vicino mio figlio Samuele, il quale ha avuto la prontezza di prendere in mano il suo cellulare e far partire la registrazione audio, mentre io mettevo il vivavoce al telefono; abbiamo così registrato 2 minuti e mezzo di conversazione che difficilmente dimenticherò! Si è fatto raccontare le iniziative del progetto diocesano con persone separate o divorziate sole, oppure in nuova unione, dimostrandomi di avere in mano la lettera che il gruppo aveva scritto, e incoraggiandomi a proseguire il percorso”. Il Papa ha invitato il gruppo ad una prossima udienza in Vaticano, ma la data deve ancora essere fissata.

“Terminata la telefonata – prosegue Tassinari - ho detto a mio figlio: «Era il Papa!», e sono scoppiato a piangere! Ancora adesso a distanza di giorni stento a credere che Papa Francesco abbia voluto dedicare anche solo una briciola del suo tempo per informarsi del nostro piccolo progetto, ma questo suo gesto è l’ennesimo per dire l’affetto e la stima che il Vescovo di Roma nutre per una «periferia» dell’umano, come quella di chi vive o ha vissuto il fallimento del proprio matrimonio. E prima di riagganciare mi ha chiesto: «Prega per me!»”.