La manifestazione “Parole tra Continenti” quest’anno esce da Cuneo, dove sempre si è tenuta, per incontrare anche la nostra città di Fossano e quella di Boves. Questa è una delle novità dell’edizione 2016 che inizierà domenica 28 febbraio e terminerà, dopo ben nove serate, lunedì 14 marzo al teatro Toselli di Cuneo (sotto il calendario completo della manifestazione).
La serata a Fossano si terrà lunedì 29 febbraio nei locali del Seminario interdiocesano (inizio alle 20,45) e vedrà l’intervento di Marcelo Barros, monaco benedettino brasiliano, teologo e biblista, uno dei più noti esponenti della Teologia della Liberazione. Il tema che gli è stato affidato è “All’ascolto dei poveri che fanno la storia”. La serata fossanese si svolge in collaborazione con l’associazione culturale l’Atrio dei Gentili, la diocesi di Fossano e La Fedeltà.
Nella sua riflessione il teologo brasiliano racconterà la storia di un popolo, quello delle comunità di base e dei movimenti popolari, che dal basso costruiscono una storia nuova, fatta di inclusione e condivisione, di fraternità e di tanta lotta per vita buona per tutti. Condividerà il suo sogno, che si realizzi cioè quel “patto delle catacombe” stipulato 50 anni fa da tanti vescovi - fra cui dom Helder Camara - presso le catacombe di Domitilla, cioè di una Chiesa povera per i poveri.
Marcelo Barros fu ordinato sacerdote proprio da dom Helder Camara, il vescovo dei poveri. Collaborò con lui nella diocesi di Recife per la pastorale giovanile e l’ecumenismo. Dopo un passaggio nella città di Curitiba si trasferì per molti anni nella città di Goias, nel centro del Brasile, dove con altri monaci iniziò l’esperienza del Monastero dell’Annunciazione. Da sempre Marcelo Barros ha camminato coi poveri e guardato la storia con i loro occhi. Accompagna la vita dei movimenti popolari del sud America, con i quali collabora attivamente. È stato tra i fondatori del Cebi (Centro studi biblico ecumenico) e assessore della Commissione pastorale della Terra e delle Comunità ecclesiali di base. Oggi è membro dell’associazione ecumenica dei teologi del Terzo Mondo (Asett). Il suo pensiero e il suo “sentire” teologico si è focalizzato negli ultimi tempi in particolare sul tema dell’ecologia ambientale e dell’ecologia sociale inclusiva, riflettendo su lavoro, educazione, spiritualità per un nuovo stile di vita dell’intero pianeta. Tra i suoi molti testi sui temi della spiritualità, dell’ecologia e della giustizia segnaliamo: “Consolare gli afflitti; le opere di misericordia per un cristiano semplice” Emi 2016; “Dialogo con l’amore. Pregare i Salmi del giorno d’oggi” Emp 2015; “Evangelo e Istituzione” Emp 2014; “Il Vangelo che libera” Le Nuove Caravelle 2012.
Parole tra Continenti 2016
Parole tra Continenti 2016 è un susseguirsi di incontri (vedi sotto il programma allegato) con persone competenti del sud e del nord del mondo, che si soffermeranno su temi importanti, quali l’economia, la politica, le guerre, il diritto internazionale, il lavoro, la cooperazione ed altro. Saranno ospiti figure molto note come Raniero La Valle e altre forse meno conosciute ma che saranno sicuramente capaci di aiutare a declinare il rapporto tra la misericordia e la giustizia nei vari settori della nostra vita sociale, così come esprime bene il tema “Non c’è misericordia senza giustizia”.
In tempi particolarmente difficili Papa Francesco con la proposta del Giubileo della Misericordia sembra dirci che senza misericordia il mondo è perduto. La Bibbia ci aiuta a comprendere che la misericordia non sta solo nel perdono e nella remissione dei peccati, ma ha a che vedere con la pacificazione del debitore, il rientro in possesso delle terre perdute, il riscatto dei beni dati in pegno o espropriati, la liberazione degli schiavi. Quindi non c’è misericordia senza giustizia, così come la giustizia ha bisogno di rapportarsi con la misericordia per curare veramente questa nostra umanità e far sì che la nostra società non si trasformi in un deserto arido, frutto triste dell’individualismo. Quello di Parole tra Continenti è un programma di incontri segnati dalla fiducia che le cose possano cambiare, ricordandoci che una “fede autentica implica sempre un profondo desiderio di cambiare il mondo”.