Alstom: preoccupazione per il sito di Savigliano

Incontro della Cisl con i parlamentari della Granda per affrontare la possibile “crisi al buio” dello stabilimento con gravi ripercussioni sull’occupazione; la multinazionale fa lavorare altre sedi per ragioni di costi 

Preoccupazione per la tenuta occupazionale dell’Alstom di Savigliano a seguito dell’intenzione, comunicata dai vertici della società francese durante l’ultimo incontro di Coordinamento Alstom Transport, di cessare la produzione dello stabilimento di Sesto San Giovanni (trasformandolo in un sito di manutenzione ferroviaria) per trasferirla in uno stabilimento indiano.

Negli ultimi anni sono stati lanciati molti allarmi di crisi, poi superata da commesse provenienti dall’estero. Oggi però lo stabilimnento di Savigliano si trova di fronte  ad una situazione difficile perché “sostengono i rappresentanrti sindacali – “le gare d’appalto prediligono i bassi costi alla qualità del prodotto e quindi la multinazionale è indotta a far produrre gli stabilimenti dei Paesi in via di sviluppo”. Ad aggravare la situazione c’è il vincolo avanzato dalla Gran Bretagna di annoverare tra i suoi fornitori di materiale rotabile le società che hanno dei siti produttivi sul suo territorio:

“È necessario lavorare sulla costruzione dei requisiti di partecipazione alle gare di appalto per l’assegnazione di materiale rotabile in modo da agevolare la distribuzione di questo sul territorio nazionale e la riduzione dell’impatto burocratico – ha detto la segretaria di categoria Cisl Tiziana Mascarello a un inconbtro che si è tenuto martedì a un incontro con i parlamentari tenuto sul “caso Alstom, a cui hanno partecipato Chiara Gribaudo, Patrizia Manassero, Mino Taricco e Mariano Rabino che hanno concordato sul fatto che i punti critici sono le gare di appalto svolte al massimo ribasso senza considerare i livelli qualitativi e l’importanza di accedere ai fondi europei per contrastare la concorrenza di altri paesi.