Un futuro federale per la Siria, come una Bosnia mediorientale?

Riprendono a Ginevra i colloqui di pace per la Siria sotto l'egida Onu. Si fa strada l'ipotesi di uno Stato confederato (alauiti, curdi e sunniti) sul modello balcanico della Bosnia

Dovrebbero entrare nel vivo, a partire da oggi 14 marzo, a Ginevra, i colloqui di pace inter-siriani che vedranno la partecipazione di rappresentanti del Governo di Bashar al Assad e dell’opposizione. A dare l’annuncio dei colloqui era stato, lo scorso 9 marzo, l’inviato dell’Onu per la Siria, Staffan de Mistura. I negoziati si svolgeranno in “modalità indiretta”, vale a dire che i rappresentanti delle varie parti non s’incontreranno e De Mistura ricoprirà il ruolo di mediatore. Questa tornata negoziale dovrebbe terminare il 24 marzo, con una pausa di qualche giorno per dare il tempo alle delegazioni siriane di riferire una volta tornate in patria. Il negoziato, nonostante le difficoltà, sembra partire con il piede giusto anche alla luce della tregua che sta permettendo agli aiuti di arrivare alle città e nelle aree poste sotto assedio dalle fazioni in conflitto. Dieci le zone finora raggiunte dall’Onu il cui piano prevede che fino alla fine di aprile, dovrebbero essere circa 900mila le persone che riceveranno assistenza umanitaria. Secondo l’Onu sarebbero ancora sei, al momento, le aree non ancora raggiungibili dagli operatori umanitari.

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