Aiutiamo i cristiani della Terra santa

Il sostegno alle comunità cristiane del Medio Oriente attraverso la colletta del Venerdì santo

Venerdì santo, memoria della passione e morte di Gesù, è anche la Giornata mondiale per la Terra santa. Una concomitanza non solo sulla carta, ma che sempre più rispecchia una realtà di persecuzioni, di sofferenza, di solitudine, in una parola di croce, che caratterizza le comunità cristiane del Medio Oriente. Che tuttavia cercano, nonostante tutto, di tenere accesa la luce della speranza e con le loro opere contribuiscono al dialogo interreligioso, all’assistenza dei bisognosi, all’ospitalità dei pellegrini, alla formazione, alla promozione culturale...

Alcune cifre, fornite dalla Custodia di Terra santa affidata ai Francescani, offrono il senso concreto di questa presenza: 2.080 missionari, 55 santuari, 24 parrocchie, 14 scuole, 4 case per malati e orfani, 6 case per pellegrini, 3 istituti accademici, 2 case editrici, 630 unità abitative per famiglie bisognose, 450 borse di studio annuali per studenti universitari, 170 sussidi per studenti in difficoltà, oltre 2.000 posti di lavoro...

Opere e programmi che richiedono risorse e sostegno economico, ecco perché da 47 anni le offerte raccolte durante la colletta del Venerdì santo (che quest’anno cade il 25 marzo) vengono destinate alle comunità della Terra santa.

 

L’appello del cardinale Sandri ai vescovi

Lo richiama con forza il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, che in occasione dell’annuale colletta per la Terra santa ha inviato, come di consueto, una lettera ai vescovi di tutto il mondo (in fondo la lettera integrale).

“In quest’anno giubilare siamo più che mai esortati a dimostrare la nostra misericordia e vicinanza ai nostri fratelli del Medio Oriente. Rifugiati, sfollati, anziani, bambini, ammalati hanno bisogno di noi - prosegue il porporato -, in questa terra d’Oriente si viene uccisi, si muore, si viene rapiti, si vive nell’angoscia per i propri cari, si soffre quando la famiglia viene smembrata dalle emigrazioni e dagli esodi. Si sperimenta il buio e la paura dell’abbandono, della solitudine e dell’incomprensione”. E tutto questo, commenta Sandri, “si ripercuote sul dovere di aiutare, di far fronte alle emergenze, di ricostruire e di trovar spazi, di creare nuovi modi e luoghi di aggregazione, di assistenza”. “Tutte opere di misericordia, necessarie e urgenti”, sottolinea il prefetto a proposito di uno dei compiti del Giubileo. “Non possiamo restare indifferenti”, scrive Sandri citando Papa Francesco: di qui la necessità di “tendere la mano per offrire generosamente il proprio contributo, e non aver timore di continuare i pellegrinaggi ai luoghi della nostra salvezza, ma anche cercando in essi di visitare le scuole e i centri assistenziali, luoghi del farsi prossimo dei cristiani locali, ascoltando le loro testimonianze”.

 

Partecipiamo al pellegrinaggio diocesano

Un appello che l’Ufficio diocesano pellegrinaggi fa suo e rivolge a tutti i fedeli della diocesi invitandoli a partecipare al pellegrinaggio diocesano in Terra santa che il vescovo guiderà dal 15 al 22 giugno.

Un appello ripreso più volte da padre Pierbattista Pizzaballa, custode di Terra santa: “Non abbandonateci! Continuate ad organizzare pellegrinaggi in Terra santa! La sicurezza nei santuari e nelle zone frequentate dai pellegrini è garantita. E noi cristiani di Terra santa abbiamo bisogno più che mai della presenza e del sostegno dei pellegrini”. “In Medio Oriente - sottolinea don Mario Lusek, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport della Cei - le tensioni e le crisi sono ultradecennali e nonostante ciò i pellegrini sono sempre passati indenni. Va sottolineata, infatti, la grande l’attenzione sia israeliana che palestinese ai pellegrinaggi che rappresentano, non solo un’importante fonte di reddito, ma anche un sostegno internazionale alla comprensione e alla conoscenza della loro realtà. Nondimeno sono importanti per le comunità cristiane locali che così non si sentono lasciate a se stesse”. Dunque pellegrinare in Terra santa è sicuro, anche perché i luoghi santi sono distanti dalle zone di crisi e di tensione.

Le iscrizioni al pellegrinaggio diocesano sono ancora aperte e il costo del viaggio è di 1.250 euro. Per iscriversi e avere informazioni rivolgersi all’Ufficio diocesano pellegrinaggi in via Vescovado 12, a Fossano (aperto lunedì, mercoledì e venerdì, ore 8,30 - 12,30) tel. 0172.636264.

 

Una richiesta che viene da lontano

La richiesta di contribuire al sostegno della comunità di Gerusalemme risale addirittura ai tempi apostolici, con san Paolo. I papi, nel corso dei secoli, hanno poi confermato e consolidato questa tradizione, affidata in special modo ai Frati minori della Custodia di Terra santa. Una spinta decisiva fu quella operata da Paolo VI, primo pontefice a visitare i luoghi di Gesù nel 1964. Dieci anni dopo il suo storico pellegrinaggio, con l’esortazione apostolica “Nobis in animo” del 25 marzo 1974, volle richiamare l’attenzione sulla Chiesa che vive in Terra Santa e sulla necessità di sostenerla nelle sue accresciute necessità, in particolare proprio tramite la colletta universale del Venerdì Santo.