Bene, tutele più rigide per Santo Stefano

Il destino della frazione benese è da tempo "seguito" dal comitato ambientalista "Paese nostro"

La collina di Santo Stefano, frazione di Bene Vagienna, sarà tutelata attraverso il Piano paesaggistico regionale. Lo ha stabilito la Regione, rispondendo ad una richiesta del comitato “Paese nostro”, che chiedeva per la zona il riconoscimento di “notevole interesse pubblico” da un punto di vista paesaggistico.

Il verdetto della Regione “corregge” un poco al ribasso la proposta di “Paese nostro”, che da tempo si batte per la salvaguardia della collina di Santo Stefano, dove negli anni passati era prevista la realizzazione di un grande complesso di case; ma fissa vincoli rigorosi per qualunque intervento edilizio che sarà effettuato in futuro. Fra i “pregi paesaggistici” che hanno indotto la Regione ad introdurre tutele per la salvaguardia della collina della frazione benese, la “reciprocità della visuale” che essa offre rispetto al centro storico di Bene Vagienna.  

Che cosa cambia quindi? A spiegarlo è “Paese nostro” in una nota: “L’adeguamento del piano urbanistico comunale al Piano paesaggistico regionale comporterà: l’individuazione sulla collina di Santo Stefano di un ulteriore punto di belvedere  sul profilo del borgo medioevale; la segnalazione della via di accesso alla frazione di Santo Stefano quale percorso panoramico; le misure più opportune per favorire la rimozione o la mitigazione dei fattori di criticità, riducendo gli impatti (interventi edilizi e infrastrutturali, alterazioni della copertura vegetale, ecc.); un controllo rigoroso sugli eventuali interventi edilizi (edifici, attrezzature, impianti), in ordine alle dimensioni (volumetria), alla elevazione (altezza), alla forma, ai materiali e alla collocazione, predisponendo la redazione di uno studio di compatibilità paesaggistica, di linee-guida per l’amministrazione comunale e per l’ufficio tecnico”. Non è tutto: la Commissionare regionale chiede al Comune di “tutelare la collina di Santo Stefano come area rurale di specifico interesse paesaggistico”, giudicandola “sistema rurale di significativa varietà e specificità (prati con bordi alberati, frutteti tradizionali, casotti fra le vigne, aree boscate)”.

Sempre secondo Paese nostro, la Commissione regionale incaricata di occuparsi del “caso” ha giudicato in modo negativo alcuni interventi effettuati negli ultimi anni, tanto da lamentare che “il percorso che collega la frazione di Santo Stefano con la contigua frazione di San Luigi sia stato in parte compromesso per la presenza di una stalla di notevoli dimensioni, un grande capannone e varie aree agricole coperte da impianti fotovoltaici”.

La battaglia di “Paese nostro” per la salvaguardia della collina di Santo Stefano è stata approvata dalla sezione cuneese di “Salviamo il paesaggio”, il forum italiano che raggruppa movimenti impegnati nella difesa del paesaggio.