Canté j’euv a Maddalene: di cascina in cascina sotto un cielo stellato

Molto riuscita la tradizionale manifestazione riproposta dalla condotta Slow food, organizzata dalla Pro loco con la  collaborazione dell’intera frazione e la partecipazione degli Amis ‘d la Madlana

Uno spicchio di luna immerso nel cielo stellato sabato sera ha accompagnato il lungo corteo vociante che si è snodato lungo strada Casa Bianca. Già questo valeva la serata: camminare tutti insieme in quella serata illuminata da quello spicchio di luna. Ma c’era altro, molto altro. C’erano i canti degli Amis d’la Madlana. E poi c’erano le cascine che si sono aperte come d’incanto agli ospiti, con i loro cortili tirati a lustro, i vasi di fiori disposti sul marciapiede, il fieno ben stipato sotto il portico per fare spazio ai tavoli di legno dove era disposto ogni ben di dio... E tanti volontari, ognuno addetto a un compito preciso...

E Giuanin, nel ruolo di fraticello, che andava a bussare alla cascina quando ancora era tutto buio e la porta si apriva; pian piano si accendevano le luci e partiva il canto: “Bun-a seira sor padrun e anche a la padrun-a...”. “Oh si veuli dene dj’ euv...”. Seguiva il rito della consegna delle uova poi il giro di ballo e l’abbraccio di ringraziamento. Infine il padrone invitava tutti i convenuti a mangiare in cortile.

Questo è il Canté j’euv e sabato sera lo svolgimento, curato dalla Pro loco di Maddalene, è stato impeccabile.

Dopo l’aperitivo con gli affettati alla bocciofila, una prima tappa (a sorpresa) sotto casa di Lucia, la vedova del postino Lice (cantore appassionato): gli Amis d’la Madlana hanno voluto dedicarle una serenata. Il corteo ha proseguito verso la cascina di Roberto Anchino; lì, mentre si gustava l’ottima salsiccia di Bra con soma d’ai, Sonia (agghindata da contadinella) è stata omaggiata del “fazzoletto rosso”, un canto