“Ricco di misericordia... ricchi di grazie” è lo slogan della Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni in programma domenica 17 aprile. “La Chiesa è la casa della misericordia, ed è la terra dove la vocazione germoglia, cresce e porta frutto - scrive il Papa nel messaggio -. Come vorrei che, nel corso del Giubileo straordinario della Misericordia, tutti i battezzati potessero sperimentare la gioia di appartenere alla Chiesa! E potessero riscoprire che la vocazione cristiana, così come le vocazioni particolari, nascono in seno al popolo di Dio e sono doni della divina misericordia”.
Raccogliendo l’appello del Papa, che nel messaggio invita tutti i fedeli “ad assumersi le loro responsabilità nella cura e nel discernimento vocazionale”, da alcune settimane è operativa nella diocesi di Fossano una equipe vocazionale composta da sette persone; ne fanno parte don Andrea Ciartano, don Davide Pastore, fra’ Walter (cappuccino), suor Valeria (religiosa giuseppina che lavora allo Spirito Santo), il diacono Paolo Tassinari di San Sebastiano e la coppia di sposi Elena e Paolo Cortese, della parrocchia di San Bernardo. La creazione di questa nuova commissione è il primo atto compiuto da don Andrea Ciartano, che da settembre scorso, in occasione del suo trasferimento nella parrocchia di Centallo, è anche il responsabile diocesano della Pastorale vocazionale. “L’equipe non è composta solo da sacerdoti - dice don Andrea -, ma espressione della Chiesa intera, costituita da persone che rappresentano diverse vocazioni e scelte di vita nella Chiesa, perché, come scrive il Papa, tutti i fedeli sono chiamati a rendersi consapevoli del dinamismo ecclesiale della vocazione”. Pur senza dimenticare, fa notare don Andrea, il ruolo fondamentale che devono avere tutti i sacerdoti nell’opera di animazione e cura per le vocazioni.
È lo stesso Papa a ricordarlo nel messaggio già citato: “Tra gli operatori pastorali rivestono una particolare importanza i sacerdoti”, e “la cura pastorale delle vocazioni è una parte fondamentale del loro ministero pastorale”. “I sacerdoti accompagnano coloro che sono alla ricerca della propria vocazione, come pure quanti già hanno offerto la vita al servizio di Dio e della comunità”. Un accompagnamento che è innanzitutto testimonianza, per mostrare quanto sia bello dedicare tutta la propria vita alla sequela del Signore: “Se chi vive la vocazione non lascia trasparire il fatto di vivere una vita piena, realizzata, felice, come può contagiare gli altri?” dice don Andrea.
“La commissione «voc-azione», così l’abbiamo battezzata - spiega don Andrea -, cerca di avvicinare il mondo dei giovani, che resta ovviamente il principale terreno dove far germogliare nuove vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. Lo fa in collaborazione con la pastorale giovanile, per arrivare nei luoghi dove i ragazzi vivono: la famiglia, la scuola, lo sport, il tempo libero... È lì, nella vita quotidiana, che i giovani possono gustare la bellezza del vangelo, cioè cogliere che alla luce del vangelo di Gesù Cristo possono trovare piena realizzazione i propri desideri”.
La neonata commissione si prefigge l’obiettivo di creare delle occasioni di riflessione, di incontro, senza vivere con l’ansia dell’arruolamento: “Non dobbiamo essere schiavi dei numeri - aggiunge don Ciartano -, ma consapevoli che è Dio che agisce nel cuore della persone inserite nella comunità ecclesiale”. Proprio come raccomanda il Papa nel messaggio per la Giornata mondiale di domenica: “La vocazione cresce nella Chiesa”, e “durante il processo di formazione, i candidati alle diverse vocazioni hanno bisogno di conoscere sempre meglio la comunità ecclesiale, superando la visione limitata che tutti abbiamo all’inizio”. Per questo consiglia ai candidati al sacerdozio e alla vita religiosa di “fare qualche esperienza apostolica insieme ad altri membri della comunità” perché “la comunità ecclesiale rimane sempre l’ambito educativo fondamentale, verso cui si sente gratitudine”.