Quel palazzo di via Bava che ci parla di due importanti eventi storici…

Ce lo ricorda una lapide, rinvenuta e fatta restaurare dall’Anpi, che verrà scoperta lunedì a mezzogiorno, nel corso delle manifestazioni del XXV aprile

All’interno di un Palazzo di via Bava è rimasta a lungo dimenticata una lapide, ormai illeggibile (rinvenuta dall’Anpi) che ci racconta come in quell’edificio siano racchiuse le memorie di due passaggi storici importantissimi: il Risorgimento e la Resistenza.

La lapide, voluta da Italo Mario Sacco, sindaco di Fossano nel Primo dopo guerra, racconta la doppia valenza storica di quel palazzo (palazzo Maiocchi) che, per una strana coincidenza, ospitò, nell’arco di un secolo, i protagonisti fossanesi dei “due risorgimenti” che hanno caratterizzato il nostro Paese; il primo, quello del 1848, teso a unificare l’Italia, e il 2°, quello del 1945, teso a liberarla dal nazifascismo.

Nell’Ottocento era infatti di proprietà dei fratelli Michelini, conti di San Martino, protagonisti del Risorgimento e, un secolo dopo, fu sede del neonato Comitato di Liberazione.

A inizio ‘900 venne acquistato dal notaio Maiocchi e, nel maggio ’44,  ospitò l’incontro che diede vita al Comitato di liberazione (a cui parteciparono i rappresentanti dei partiti politici presenti prima della presa del potere da parte di Mussolini). Incontro da cui prese le mosse la Resistenza fossanese; il notaio Maiocchi venne eletto presidente del neonato Comitato.

La lapide (fatta restaurare dalla locale sezione dell’Anpi - ad eseguire il lavoro di restauro sono stati gli studenti dell’istituto salesiano) verrà “scoperta” nel corso della manifestazione per il XXV aprile; nell’occasione verranno letti alcuni testi (tratti dagli scritti di Italo Sacco) relativi ai fatti cui fa riferimento la lapide, sia i fatti del Risorgimento (1848) che quelli della costituzione del Comitato di Liberazione (1944).