In occasione della giornata nazionale di sensibilizzazione per l’8xmille alla Chiesa cattolica, una quarantina di incaricati parrocchiali di Fossano e Cuneo si sono ritrovati per una serata di confronto e condivisione a Centallo, martedì 3 maggio. Oltre all’incaricato diocesano don Marco Tomatis (che ha condotto l’incontro), era presente anche il vescovo Piero Delbosco e il referente regionale Giorgio Carlino (nella foto a lato), diacono permanente di Torino. “L’appartenenza alla Chiesa si esprime attraverso la condivisione dei beni e la condivisione genera progetti di misericordia: è questa la logica ecclesiale che deve ispirare i fedeli a destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica – ha detto Carlino -. Detto in altri termini, firmare non è chiedere del denaro, ma dare un segnale di appartenenza alla Chiesa per condividere quello che proviene dal gettito nazionale”.
Gettito in lieve calo
La crisi economica, la mancanza di informazioni, gli scandali venuti alla luce nella Chiesa alla fine del decennio scorso, a volte la scarsa trasparenza economica nelle opere realizzate sono alcune delle ragioni che spiegano il calo delle firme: i dati della dichiarazione 2012 (che stanno alla base della ripartizione delle somme derivanti dall’8xmille per il 2015) indicano che la percentuale delle scelte a favore della Chiesa cattolica è stata dell’80,22%, che corrisponde a oltre 15 milioni di contribuenti italiani, con un calo del 2% rispetto all’anno precedente (82,28%) e del 9,5 rispetto al 2005. Di conseguenza il gettito è diminuito di circa 60 milioni di euro, passando da 1 miliardo e 54 milioni di euro del 2014 ai circa 995 milioni del 2015. Tuttavia, “vivendo la realtà sociale e la crisi economica attuale, i vescovi hanno deciso di aumentare di 20 milioni di euro la quota destinata alle opere di carità, passando da 245 a 265 milioni” ha fatto notare Carlino -. In tal modo la Cei ha voluto sostenere principalmente esigenze di solidarietà verso le necessità primarie: dal sostegno caritatevole diretto verso i più bisognosi, con gli interventi (e sono migliaia) che le Caritas diocesane distribuiscono alle povertà dichiarate, alle opere per assistere tali povertà e ai luoghi di accoglienza”. Ed è stato calcolato che, a fronte di circa 1 miliardo ricevuto dai cittadini attraverso il meccanismo dell’8xmille, la Chiesa “restituisce” 11 volte tanto in welfare alla società attraverso i molteplici servizi che svolge.
Servizio completo (con le somme relative alla diocesi di Fossano) su La Fedeltà in edicola l'11 maggio