Buoni pasto a scuola e detrazioni scolastiche

Per la prima volta sarà possibile detrarre le spese sostenute per l’acquisto dei buoni pasto dei figli minori a carico. A Fossano questa opportunità interessa le famiglie con bambini che nel 2015 hanno utilizzato la mensa che fornisce i pasti alle scuole materne ed elementari

Per la prima volta - secondo quanto stabilito dall’Agenzia delle entrate - sarà possibile detrarre le spese sostenute per l’acquisto dei buoni pasto dei figli minori a carico. A Fossano questa opportunità interessa le famiglie con bambini che nel 2015 hanno utilizzato la mensa che fornisce i pasti alle scuole materne ed elementari. I genitori potranno detrarre nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno di imposta 2015 il 19% della spesa sostenuta per un massimo di 400 euro, producendo la documentazione finanziaria necessaria.

L’introduzione di una norma retroattiva (scaliamo oggi quanto acquistato nel 2015) ha tuttavia generato una serie di problemi, se non di difficoltà vere e proprie, a produrre o reperire la documentazione necessaria alla detrazione, ciò è stato riconosciuto anche dalla circolare.

I buoni pasto per accedere al servizio mensa sono, oggi come allora, acquistabili in blocchetti da 10 presso il Servizio di Tesoreria della Cassa di risparmio di Fossano. Sono di colore diverso a seconda che si tratti di buono pasto per la scuola dell’infanzia o della scuola primaria e sono relativi all’annualità scolastica, cambiano cioè di colore da un anno scolastico all’altro. 

Questo significa che per il 2015, si dovrà tenere conto di una parte dei tagliandi relativi all’A.S. 2014-2015 ed una parte relativa all’A.S. 2015-2016.

Per aiutare le famiglie ricordiamo che per l’anno scolastico 2014-15 erano gialli i buoni per la scuola dell’infanzia e verdi quelli per la scuola primaria; nell’a.s. 2015-2016, blu per le materne, arancioni per le elementari.

A seguito del pagamento, all’utente restano i buoni pasto, più un ulteriore tagliando di ricevuta ad attestare la consegna dei buoni acquistati. Questo tagliando, analogo per significato alla matrice di un blocchetto per assegni, non ha però valore fiscale.

La norma prevede che, in mancanza di ricevute, l’attestazione della spesa possa essere documentata mediante un’apposita certificazione rilasciata dal soggetto che ha ricevuto il pagamento e che, per il solo 2015, nel caso in cui i documenti di spesa risultino incompleti dei dati anagrafici relativi all’alunno o alla scuola, questi ultimi possano essere annotati a penna dai genitori.

Il Comune e la Cassa di risparmio (tesoriere dell’ente) hanno esaminato la norma al fine di cercare una soluzione per permettere alle famiglie la possibilità di detrarre parte delle spese sostenute per l’acquisto dei buoni pasto qualora la propria posizione fiscale lo consenta. La Cassa di risparmio compilerà quindi una certificazione attestante i pagamenti dei buoni pasto effettuati nel 2015 che sarà rilasciata con le seguenti modalità:

• considerato che per chi ha pagato tramite conto corrente è possibile “tracciare” i  pagamenti, sarà sufficiente richiedere il rilascio dell’attestazione di pagamento;

• per le famiglie che hanno pagato in contanti, la Cassa di risparmio rilascerà la certificazione a fronte della presentazione dei tagliandi di ricevuta attestanti la consegna dei singoli blocchetti di buoni pasto. Questi tagliandi verranno ritirati dagli uffici della Crf. Si precisa che, per quanto già detto precedentemente, è certificabile solo una parte dei tagliandi relativi all’anno 2014-2015 e 2015-2016, e precisamente quelli pagati nel 2015.

Nulla si potrà invece fare nei casi in cui le famiglie non abbiano conservato i tagliandi di ricevuta dei pagamenti.