Bene, sabato la “Notte bianca dei musei”

Edifici aperti al pubblico, musica e degustazioni - Si presenta anche il restyling di palazzo Rorà

È l’ora del “Mab”. Il nuovo allestimento del “Museo archeologico Bene Vagienna” - votato alla multimedialità - sarà presentato al pubblico nella serata di sabato 21 maggio, a poche ore dalla “Notte bianca dei musei”, quando i principali edifici della città saranno aperti ai visitatori che potranno scoprirli con i “ciceroni” della scuola media locale, studenti che sono stati preparati per svolgere il compito di guide turistiche durante le manifestazioni locali.

Il programma 
della giornata
Il primo appuntamento è alle 16,30, a palazzo Lucerna di Rorà per la presentazione del Mab. Interverranno Claudio Ambrogio e Damiano Beccaria, sindaco e assessore al Bilancio di Bene Vagienna, mentre per la Soprintendenza archeologica del Piemonte saranno presenti Egle Micheletto e Deborah Rocchietti; illustreranno la “rivoluzione” del museo benese Luciano Oreglia, l’architetto comunale che ha curato il restauro di palazzo Lucerna di Rorà, e Davide Borra, titolare della “NoReal” che si è occupato della parte multimediale del Mab, mentre Annita Olivero, dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo di Bene Vagienna, parlerà del coinvolgimento dei “ciceroni”.
Alle 17,30 sarà possibile effettuare una visita guidata al sito archeologico di frazione Roncaglia, dove si trovano i resti della città romana da cui sarebbe nata Bene Vagienna. È previsto anche un “aperitivo musicale”.
Alle 20 incomincerà la “Notte bianca dei musei aperti”. Saranno aperti al pubblico otto edifici - la cappella dei Magi, la chiesa dei Disciplinanti bianchi, la chiesa di San Francesco, il palazzo comunale, il palazzo dei Nobili, palazzo Lucerna di Rorà, la ghiacciaia romana, casa Ravera - nei quali sarà possibile effettuare visite guidate con i “ciceroni” della scuola media locale. A partire dalle 20,30, ogni mezz’ora la cappella dei Magi, il palazzo dei Nobili, palazzo Lucerna di Rorà e casa Ravera ospiteranno inoltre performance musicali, curate dall’associazione ForGood production e dedicate a vari generi: l’obiettivo è creare un percorso immaginario attraverso i continenti del mondo che si concluderà con il “concerto finale” previsto per le 22,30 in piazza Botero (la scelta non è casuale: Giovanni Botero, l’intellettuale benese vissuto tra Cinquecento e Seicento cui è dedicata la piazza, è l’autore di “Le relazioni universali”, trattato che permise ai contemporanei di conoscere meglio il mondo al di fuori dell’Occidente). A palazzo Lucerna di Rorà e casa Ravera gli studenti dell’Istituto alberghiero Giolitti di Mondovì proporranno infine degli assaggi.

Il Mab e palazzo Lucerna di Rorà
Il rinnovamento del Mab, nei locali di palazzo Lucerna di Rorà, si inserisce in un progetto più ampio, cui si devono interventi che hanno interessato tutta la struttura. Si tratta de la “Fabbrica dell’archeologia”, che ha permesso il rifacimento del tetto del palazzo e il recupero del secondo piano e di altri ambienti.
Per quanto riguarda il Mab, sigla con cui si indica il Museo archeologico di Bene Vagienna, la novità più evidente è l’introduzione di strumenti multimediali che permettono una fruizione migliore dei reperti e, più in generale, dell’eredità della civiltà romana che a Bene Vagienna è testimoniata dai resti di “Augusta Bagiennorum”, insediamento sorto nell’attuale frazione Roncaglia all’epoca di Augusto. I visitatori, che a palazzo Lucerna troveranno un “tavolo multi-touch”, una “lim” e dei totem, potranno scoprire - in modo virtuale - come si vestirebbero se fossero vissuti all’epoca dell’antica Roma o quali strumenti musicali avrebbero suonato; sarà inoltre disponibile una ricostruzione tridimensionale della stessa “Augusta Bagiennoum”, che permetterà di ritrovare i fasti della città consumata dal tempo. Per i “tradizionalisti”, che vogliono visitare un museo come si faceva un tempo - cioè spostandosi da una teca all’altra e leggendone i pannelli informativi -, questa possibilità non viene meno: i lavori svolti a palazzo Lucerna hanno permesso, anzi, di definire un percorso di visita più lineare dei reperti custoditi, ora disposti secondo  l’epoca di provenienza.
Le spese per il restyling di palazzo Lucerna sono state affrontate con finanziamenti della Regione che ha attinto a fondi europei, della Fondazione Cassa di risparmio di Torino, della Compagnia di San Paolo e della Fondazione Cassa di risparmio di Cuneo.