Nei terribili anni della Seconda Guerra mondiale nella canonica di Maddalene alloggiavano i tedeschi, ma questo non impedì a don Antonio Mana, pievano per 35 anni nella frazione fossanese, di ospitare una coppia di ebrei in attesa di un figlio alla disperata ricerca di un nascondiglio.
Dopo averli sfamati e aver loro ceduto il suo letto, don Antonio trovò loro un nascondiglio in una cascina di Maddalene. Il pievano, vent’anni dopo, racconterà in un’intervista rilasciata a don Giorgio Martina, direttore de La Fedeltà, che la notte di Natale del ‘43 e la notte di San Silvestro la messa fu animata dal violino di un ufficiale tedesco e dall’organo suonato dalla donna ebrea (che partecipava alla funzione con il marito in anonimato, ovviamente).
Il pievano di Maddalene (il cui ricordo è tutt’ora molto vivo tra i frazionisti per l’umanità e la generosità con cui svolse il suo servizio sacerdotale) è stato insignito dallo stato ebraico del riconoscimento di “Giusto tra le nazioni”. Mercoledì 8 giugno, alle 11, nella sala consigliare del Municipio di Fossano, alla presenza dei famigliari e della cittadinanza, si terrà la cerimonia di conferimento del riconoscimento. Domenica 19 giugno, a Maddalene, verrà inaugurata una lapide dedicata a don Antonio Mana nella piazza del paese a lui intitolata.