“Mai si è parlato tanto di cibo e mai l’agricoltura è stata tanto in crisi…”

Carlin Petrini alla presentazione di Terra madre alla Cavallerizza reale di Torino ha sollevato con forza la questione dei prezzi dell’agricoltura “fermi a 30 anni fa”, una “schizofrenia” dei nostri tempi

“Mai si è parlato tanto di cibo, ma mai la situazione dell’agricoltura è stata così difficile”. Così Carlin Petrini nel suo discorso alla presentazione di Terra madre, che si è tenuta martedì scorso alla Cavallerizza reale di Torino. “Trent’anni fa, quando partimmo con Slow food, lanciai una sfida: far parlare del cibo come si parlava di moda. L’obiettivo è stato raggiunto; ora si parla di cibo ovunque. Il cibo ha raggiunto un prestigio inimmaginabile fino a qualche decennio fa. Ma questo non ha avuto i riflessi positivi sull’agricoltura che noi auspicavamo: i prezzi agricoli sono fermi a 30 anni fa: il grano viene pagato 20 euro a quintale, come 20-25 anni fa. Per il latte è anche peggio:
«Se volete ci sono 25 centesimi, se no ve lo tenete» - è questo il ricatto che subiscono gli allevatori”.

Petrini prosegue appassionandosi, come se stesse arringando folle di contadini. Auspico che gli allevatori si organizzino; il cibo ha un «valore». La valorialità del cibo sta nella materia prima, oltre che nella sua lavorazione”.

Il fondatore di Slow food non si ferma qui, mette in gioco il suo stesso movimento e la manifestazione «clou», “Terra Madre”.

“Terra madre deve essere un’occasione per discutere di mercati contadini, di come accorciare la filiera, di come cambiare questa situazione”.

Poi parla con la stessa passione della fame del mondo, altra “schizofrenia” di un mondo che parla di cibo in modo quasi parossistico lasciando che una parte importante della terra ne resti senza.