Nilde e le altre “madri” della Repubblica

Venerdì 27 maggio l’ex ministro Livia Turco ha raccontato con passione in due incontri promossi dalla Commissione per pari opportunità (agli studenti e alla cittadinanza) l’apporto delle donne alla Costituente e ha ricordato, in particolare, la figura di Nilde Iotti

Una vera e propria lezione di storia, interessante e curiosa, ricca di aneddoti, quella svolta venerdì mattina dall’ex ministro Livia Turco agli studenti dell’istituto superiore Vallauri e ripetuta in serata per la cittadinanza (peccato perché non così numerosa come meritato).

Bello conoscere la storia, quella della nostra Repubblica, attraverso le biografie delle sue protagoniste: apprendere la genesi dei più importanti articoli della costituzione, il dibattito che li ha accompagnati, come si sono posizionati i principali fronti, quello cattolico e quello comunista. Livia Turco, che questi argomenti li ha studiati raccogliendo materiale per la fondazione Nilde Iotti (da lei istituita e presieduta) ha raccontato tutto ciò in tono colloquiale, tralasciando il politichese, immedesimandosi, al mattino, nella platea composta di studenti e la sera in una platea diversa ma pur sempre non specialistica.

Abbiamo così conosciuto l’impegno delle donne di entrambi i fronti per una Costituzione che affermasse i diritti delle donne, all’epoca davvero bistrattate (in agricoltura il salario di una donna era del 60 per cento inferiore a quello di un uomo...; la disparità, seppure non così forte, era estesa a tutti i settori.

“La lezione che ci hanno dato queste donne costituenti - ha insistito più volte Livia Turco - è di aver saputo lavorare insieme pur avendo un grande senso della loro appartenenza: sapevano trovare punti di incontro e su questi lavoravano «in nome delle donne italiane»”.