Da quest’anno è possibile detrarre, fino ad un massimo di 79 euro, le spese per i buoni pasto della mensa scolastica nella dichiarazione dei redditi relativa al 2015. Ma non tutti avranno accesso a questo diritto, che è stato sancito ad anno già iniziato da una normativa nazionale. Bisogna, infatti, esibire il tagliando che attesta l’avvenuto acquisto del buono (e non tutti lo hanno conservato, non prevedendo che le regole sarebbero cambiate in corsa). O in alternativa, per chi non lo ha tenuto, bisogna dimostrare l’avvenuto pagamento: una tracciabilità che è consentita soltanto a chi ha pagato tramite conto corrente, e cioè, nel caso in specie, a chi è correntista della Cassa di risparmio.
Il Comune poteva fare di più? Botta e risposta in Consiglio tra Riccardi e Paglialonga
Articolo completo su "La Fedeltà" di mercoledì 8 giugno