Si lavora ad un “Patto per la movida”

Comune ed Ascom cercano di regolamentare la vita notturna dopo le proteste sul "rumore"

Era considerata una città morta; oggi, per alcuni, è perfino troppo viva. Fossano è ancora spaccata sul tema “movida”. Le numerose iniziative organizzate in queste settimane continuano ad alimentare lo scontro fra quanti lamentano il rumore eccessivo nelle ore notturne e quanti rivendicano il diritto ad avere nella propria città occasioni di divertimento ed aggregazione. Fra i due eserciti schierati ci sono i titolari di bar e altri locali costretti a conciliare i desideri dei clienti, che vogliono trascorrere le serate nel dehors e magari godersi un po’ di musica, con le proteste del vicinato, che, a quanto pare, non esita a rispondere ai decibel (in eccesso?) con telefonate ai Carabinieri.

Accordarsi, trovare un compromesso non è facile. Nelle scorse settimane, quando esplose il caso del bar Aurora - locale multato perché aveva diffuso musica superando la soglia prevista dalla legge -, si incominciò a lavorare a due strumenti che potrebbero placare lo scontro sulla movida. Uno, più “tecnico”, è il Regolamento acustico comunale, che integrerà le normative esistenti; l’altro, più “politico”, è un Patto per la movida, da stringere con gli esercenti per fissare una serie di regole di buona condotta (in sostanza buone prassi di carattere facoltativo, che si affiancano senza sostituirsi alla legge: ad esempio, abbassare il volume della musica progressivamente nel corso della serata, scoraggiare gli schiamazzi fuori dai locali, tenere pulite le pertinenze).

Sono i temi affrontati in una riunione che si è svolta nei giorni scorsi. “Cercheremo di individuare un insieme di prassi che se da un lato tuteleranno il cittadino, dall’altro daranno garanzie agli esercizi commerciali perché possano lavorare in serenità”, spiega il presidente dell’Ascom Giancarlo Fruttero dopo essersi confrontato con l’Amministrazione comunale e il Comando fossanese dei Carabinieri.

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