Il gioco d’azzardo patologico (Gap - anche detta ludopatia - malattia da gioco) è una delle più recenti dipendenze, una vera e propria emergenza sociale, che rovina migliaia di famiglie. La piaga si è particolarmente diffusa quando il gioco d’azzardo è comparso sotto forma di “slot machine” (le “macchine mangiasoldi”), uno strumento facile da utilizzare, accessibile a tutti, in cui è sufficiente inserire una moneta.
Installati nei luoghi di ritrovo abituali, questi strumenti hanno creato notevoli stravolgimenti strutturali: bar che un tempo erano locali in cui si parlava e ci si scambiava “le classiche quattro chiacchiere”, sono diventati luoghi muti. Le slot hanno preso il posto del calcio balilla e di altri giochi “sani”, in cui si gioca in squadra, ci si guarda negli occhi, magari ci si arrabbia, ma si parla.
Chi invece si avvicina alle “slot machine”, pian piano ne diventa schiavo. “Mancava poco e avevo quasi vinto - è un classico - dice un esperto -. Chi gioca ha sempre "quasi vinto". È questo avvicinarsi alla vincita che incita a giocare ancora. La volta successiva è sempre quella vincente”.
L’approfondimento su La Fedeltà di mercoledì 13 luglio