Strage a Monaco di Baviera

Le vittime giovani rendono ancora più angoscianti i numeri

"Monaco il giorno dopo. Resta lo choc, la paura, la rabbia e l’incredulità per quello che è accaduto ieri nel tardo pomeriggio nel centro commerciale Olympia. Ali Sonboly, 18enne tedesco-iraniano, armato con una pistola Glock 9 mm e 300 proiettili, prima ha fatto fuoco davanti a un fast food poi tra i negozi, uccidendo nove persone, la maggior parte  giovani tra i 14 e i 20 anni, oltre a una donna di 45, e ferendone 27 (dieci versano in gravi condizioni). Per ore ha messo in scacco un’intera città. Perchè? Nessun legame con l’Isis. Ali era un ragazzo solitario, in terapia per disturbi psichici che si è ispirato Andres Breivik, l’uomo che proprio 5 anni fa nell’isola di Utoya, davanti a Oslo, ha ucciso a sangue freddo 69 ragazzi (altre 8 persone con una bomba in città)". Così si legge sul sito online de La Stampa.

Tutti i mezzi di comunicazione nazionali e locali tedeschi aprono oggi le loro prime pagine con la notizia della strage di Monaco di Baviera e la sottolineatura del profilo dell’attentatore.

La Bayerischer Rundfunk, radio televisione bavarese, titola “Il diciottenne colpisce a morte nove persone – inspiegabili i motivi e lo sfondo del delitto”. La televisione tedesca Ard pone l’accento sul fatto che “gli sfondi dell’atto del giovane e il motivo non sono ancora chiari. Non è ancora certo ma non dovrebbero esserci altri autori. Il diciottenne dovrebbe aver vissuto a Monaco di Baviera per più di due anni”. Il primo canale nazionale tedesco evidenzia come le iniziali incongruenze siano legate alla sovrapposizione delle testimonianze come spesso accade: “Ha sparato secondo le indagini iniziali con una pistola. In primo luogo, a causa della testimonianza era stato detto che si trattava di 3 fuggitivi dotati di armi lunghe, e dopo gli spari il panico era scoppiato in varie parti della città”.

Dalle prime ore successive alla sparatoria le istituzioni politiche e civili tedesche hanno mantenuto un atteggiamento d’attesa prima di commentare sull’origine del fatto. Il quotidiano bavarese Süddeutsche Zeitung sottolinea la frase del ministro federale Peter Alltmaier che ha precisato in diretta in una conferenza stampa che “il governo federale non commenta e non è interessato a speculazioni. Quindi non diamo nessun parere circostanziato ma i nostri pensieri sono con le vittime del terribile attentato di Monaco di Baviera”. Altmaier ha detto soltanto: “Non escludiamo alcuna ipotesi su quali motivi siano all’origine del reato e su chi sia l’autore. Uno sfondo terroristico potrebbe essere confermato o escluso”.

Card. Marx, “grande tristezza”. I colpi mortali sparati nel centro commerciale Olympia di Monaco di Baviera hanno causato costernazione nella comunità cattolica dell’arcidiocesi di Monaco e Frisinga. “Questo terribile atto mi ha scioccato e mi riempie di grande tristezza”, afferma l’arcivescovo, il cardinale Reinhard Marx, presidente della Conferenza episcopale tedesca (Dbk). “Le mie preghiere sono per le vittime e i loro familiari. Spero che i molti feriti possano ritornare presto a casa”. Marx sottolinea che “quasi ogni giorno siamo testimoni e dobbiamo registrare lo scatenamento di violenza e odio senza limiti. In molti luoghi, la violenza avvelena il nostro clima sociale con la paura e il terrore, ma sarà ora importante impostare la risposta su segni di speranza, di pace e di coesione”. Il cardinale invita tutta la popolazione a pregare per le vittime della violenza e del terrore, e in particolare Marx presiederà una funzione di suffragio domenica sera a Monaco di Baviera, nel duomo della Vergine Maria-Liebfrauendom.