La rivoluzione del Catechismo parte da Fossano e Cuneo

Il progetto “Passodopopasso” adottato dalla Elledici per diventare una proposta a livello nazionale

Come parlare di fede ai bambini e ai giovani nativi digitali? Quali linguaggi utilizzare per accompagnarli nell’incontro con Gesù? Il divario digitale (digital divide) che spesso viene inteso come la differenza tra le zone non “coperte” da internet e quelle ben servite in realtà esiste anche tra generazioni, e in questo caso è ancor più difficile da superare. Non bastano le infrastrutture, occorre mettersi in gioco, sperimentare nuovi linguaggi per intercettare i più giovani utilizzando lo stesso alfabeto. Così è anche per il catechismo pronto per fare un salto nel futuro (o meglio nel presente) e trasformarsi in catechismo 2.0, grazie ad un progetto, una proposta di metodo che, nata dalle diocesi di Fossano e Cuneo, diventerà una proposta per tutta la Chiesa italiana.

Si tratta del progetto “Passodopopasso” nato dagli uffici catechistici delle due diocesi sorelle, che porta in sé il vento dell’entusiasmo per le nuove sfide, non facili, ma affascinanti. Ne abbiamo parlato con don Piero Ricciardi e Nives Gribaudo (nella foto a lato), direttore e segretaria dell’Ufficio Catechistico di Fosssano e che hanno fatto parte del gruppo di lavoro interdiocesano.

“Nelle nostre due diocesi di Fossano e Cuneo c’è sempre stata grande attenzione e sensibilità su tutto ciò che riguarda l’iniziazione cristiana, con una grande tradizione e una coscienza da parte di catechisti, sacerdoti e comunità sull’importanza di questo compito - commenta don Piero Ricciardi -. Dal Concilio in poi sono state tante le occasioni, anche grazie ai sussidi e alle indicazioni della Cei, per intraprendere nuovi cammini innovativi in questo ambito, ma ora siamo di fronte ad una nuova sfida. Negli ultimi anni tutto è cambiato, con la secolarizzazione e la globalizzazione, si è passati da una società genericamente cristiana ad una società laica, in cui sono anche presenti i cristiani, ma spesso come minoranza.

Il cambiamento epocale riguarda anche la comunicazione, il mondo dei media che è in continua e veloce evoluzione. I nostri giovani, i nostri bambini sono nativi digitali e per arrivare a loro occorre parlare la stessa lingua, occorre intraprendere nuove strade. Ecco perché gli uffici catechistici delle due diocesi di Fossano e di Cuneo negli ultimi quattro anni, su spinta dell’allora vescovo Giuseppe Cavallotto, hanno lavorato insieme in modo sistematico e proficuo per arrivare ad un nuovo progetto legato alla catechesi e all’iniziazione cristiana”.

Una vera e propria rivoluzione nel modo classico di intendere il catechismo: non più una semplice “lezione frontale” ma un incontro che passa attraverso l’esperienza di laboratori, scambio con la comunità, esperienze multidisciplinari e multimediali, come è stato anticipato in una lettera indirizzata ai sacerdoti dal vescovo Piero Delbosco e dai responsabili degli uffici Catechistici.

Un progetto in piena linea con quanto indicato dai vescovi al n. 88 del recente documento Cei “Incontriamo Gesù”, che suggerisce gli orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia in cui si legge: “Sotto l’impulso e la vigilanza del vescovo, spetta all’Ufficio Catechistico diocesano coordinare il lavoro che porta alla redazione o all’aggiornamento del progetto diocesano di catechesi, inteso come l’offerta catechistica globale di una Chiesa particolare, che integra, in modo articolato, coerente e coordinato, i diversi processi catechistici proposti dalla diocesi ai destinatari delle differenti età della vita”.

Quattro anni di lavoro con il coinvolgimento di catechisti, sacerdoti e comunità. E se da un lato c’è la comprensibile paura del nuovo, c’è anche - più forte - la consapevolezza che occorre fare qualcosa, tentare nuove strade, nuovi approcci. Investire e mettersi in gioco.

“Individuati gli obiettivi è stato redatto il nuovo progetto che la casa editrice Elledici ha fatto proprio per farlo diventare un sussidio, anzi una serie di sussidi, da proporre a livello nazionale - aggiunge Nives Gribaudo -. “Passodopopasso” riguarda i ragazzi dai 7 ai12 anni, ed è il secondo “step” di un ponte a tre arcate che riguarda il cammino di iniziazione cristiana. La prima “arcata” per i bambini da 0 a 6 anni, poi il percorso da 7 a 12 e poi per i giovani fino ai 18 anni. Che sarà la prossima sfida da affrontare con gli uffici catechistici”.

Quali sono gli obiettivi del nuovo percorso?

Passare dal vecchio schema dell’ora di catechismo ad un percorso di esperienze di catechesi, un tirocinio di vita cristiana, quindi passare da “vado a lezione” a “faccio esperienza di...”.

Altro obiettivo: far conoscere Gesù in modo che ci si possa innamorare di lui. Oggi si sa poco di Gesù. La Cei in un documento parla della necessità di educare al pensiero di Gesù, alla sua vita, vedere la storia attraverso i suoi occhi, sperare come lui, vivere la comunione con lui.

Un terzo obiettivo è quello di recuperare il ruolo fondamentale della famiglia e della comunità cristiana nel percorso di fede dei bambini e dei ragazzi. La famiglia è in crisi e i genitori sono presi dai problemi pressanti di ogni giorno, il lavoro, le bollette, la crisi. E anche la comunità cristiana spesso fatica a camminare ed è in difficoltà. Occorre aiutare gli adulti ad essere nuovamente parte del cammino di fede dei giovani.

Come sarà strutturato in concreto?

Ai bambini verrà consegnato un Calendalbum, una sorta di calendario da tenere in casa, magari appeso in cucina, o in camera, uno strumento “lontano da un libro di scuola, più simile ad un quadro ricco di appuntamenti e attività allegre”.

Il Calendabum è strutturato in 7 moduli che fanno riferimento all’anno liturgico e ciascun modulo prevede 3-4 momenti che vanno dall’ascolto della Parola “riscritta per essere più accessibile dai più piccoli”, spunti di preghiera, attività, musica, proposte multimediali per concludersi con un ultimo momento che può essere una celebrazione di preghiera o una celebrazione liturgica di gruppo o un incontro con le famiglie o un momento di festa...

Accanto al Calendalbum anche una guida dedicata ai catechisti, una sorta di bussola per il cammino da utilizzare come base per gli incontri e le attività. All’interno riflessioni sul tema, il linguaggio da utilizzare con i bambini, piccole celebrazioni, ma soprattutto indicazioni e spunti per un cammino personale di autoformazione dei catechisti sulle stesse tematiche.

E non mancano le proposte per i genitori per essere parte attiva in questo cammino. L’idea è quella di coinvolgerli gradualmente attraverso attività e laboratori, lasciando ovviamente libertà di partecipare o meno a seconda dei propri impegni e disponibilità.

“Questa proposta non deve essere vissuta come un impegno in più per le famiglie, una cosa in più da fare, che sappiamo già molto impegnate - commentano dall’Ufficio Catechistico -; si tratta di un’opportunità. Accompagnando il cammino dei propri figli si possono riscoprire ricchezze e avere conferme anche del proprio cammino personale, mettendosi in gioco e magari rimettendosi in ricerca”.

Il nuovo cammino partirà dai più piccoli, mentre chi ha iniziato il percorso negli anni passati continuerà con il vecchio stile, ma gradualmente coinvolgerà tutti. Per il primo anno è già pronto il sussidio dal titolo “La mia impronta nella Tua” e gli uffici catechistici stanno già lavorando per il secondo e per i successivi.