50° rapporto Censis, costruire giunture e cerniere

La ricetta del Censis (e di De Rita) per quest’Italia rancorosa e populista

Il 50° Rapporto del Censis sulla situazione del Paese è un corposo volume di ben oltre le 500 pagine, pieno di numeri e di analisi. Ma nel presentarlo Giuseppe De Rita dice esplicitamente che c’è un punto che gli sta a cuore in modo particolare. E poiché lo dice mentre, con un filo di commozione, annuncia che quelle di oggi, dopo mezzo secolo, sono le sue ultime “considerazioni generali”, la sua riflessione assume il valore di un messaggio. Il punto è questo: si è aperta una pericolosa “faglia” tra il potere politico e il corpo sociale e il soggetto che in passato è riuscito a svolgere una funzione di “cerniera”, cioè le istituzioni, non riesce o non è messo nelle condizioni di farlo. Questa è la crisi più grave, secondo il fondatore del Censis, quella più insidiosa. In prospettiva potrebbe mettere a repentaglio anche quella formidabile capacità di tenuta della società italiana “nel quotidiano” che ancora una volta il Rapporto mette in evidenza, analizzando “una continuità che non è continuismo mediocre perché ha dentro di sé una vitalità incredibile”.

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