Gemelle Nete, un ricordo di cui si sta perdendo la memoria

L’appello di Marita Rosa e Vanni Viglietti a 15 anni dalla morte di Neta, l’ultima gemella

Moriva il 22 gennaio di 15 anni fa all’ospedale di Fossano, Anna (Neta) Costamagna. Con la sorella Domenica (China) aveva portato il nome di Trinità in giro per l’Italia e non solo: erano le Gemelle Nete, sarte di professione, musiciste autodidatte per passione dall’orecchio assoluto che hanno saputo riscoprire le tradizioni più vere del canto popolare. 

Il successo arrivò tardi, prima passando dai media locali (Radio Fossano con Meco Vissio e poi Telecupole grazie a Beppe Ghisolfi, con Ocir) per arrivare - col supporto di Carlin Petrini - al Club Tenco di Sanremo e alla trasmissione Rai “Cari amici vicini e lontani” di Renzo Arbore di cui cantavano la sigla (“Non ti scordar di un bacio a mezzanotte”). Avevano 74 anni e molti personaggi se le contesero: Guccini, Vecchioni, Benigni, Rambaldi, Conte, Nichetti, la banda Osiris, finanche l’Opera di Parigi. Poi, nel 1989, la morte di Domenica interruppe il sogno, proprio sul più bello. 

Ma cosa rimane oggi della loro eredità? “Quasi nulla purtroppo - dice rammaricato Vanni Viglietti -. Trinità non è riuscita nemmeno a creare un museo, o a trovare un angolo per mettere alcuni loro oggetti, fotografie, dischi. Non c’è uno spazio che le ricordi. Il ‘Nete pride’, manifestazione che portava tantissima gente in piazza a suon di musica, non si fa più dal 2011. Non ci sono i soldi. Eppure quando vado in giro per l’Italia, dicendo il nome di Trinità, tutti mi rispondono: ‘Ah, il paese delle Nete!’”. “Negli anni io, Marita e Luciano Casasole abbiamo raccolto tanto materiale sulle gemelle, ricordi che però abbiamo dovuto restituire o che sono andati via via persi: senza uno spazio, un’«arca della memoria», il lavoro sarà vano e le Gemelle Nete cadranno nel dimenticatoio, rendendo inutile il loro messaggio di emancipazione e noi perderemo parte delle nostre radici, della nostra casa”.

Articolo su La Fedeltà in edicola mercoledì 1° febbraio