L’Ac celebra l’assemblea diocesana

E' programmata per sabato 4 marzo, presso la chiesa dei Battuti bianchi. Il tema è “Fare nuove tutte le cose - Radicati nel futuro, custodi dell’essenziale”.

Per l’Azione cattolica diocesana questo è un anno importante. A livello nazionale perché festeggia i 150 anni (vedi articolo sotto) incontrando Papa Francesco, all’interno della 16ª Assemblea nazionale convocata a Roma dal 28 al 30 aprile. A livello locale perché nella nostra diocesi si svolge, in preparazione all’appuntamento nazionale, l’assemblea elettiva, programmata per sabato 4 marzo, presso la chiesa dei Battuti bianchi. Il tema è “Fare nuove tutte le cose - Radicati nel futuro, custodi dell’essenziale”

All’incontro parteciperanno circa 80 persone: gli aventi diritto al voto sono tutti i responsabili delle parrocchie dei tre settori (Acr, Giovani e Adulti) oltre ai presidenti parrocchiali appena eletti e al Presidente diocesano (uscente) Paolo De Boni. Attualmente l’Ac in diocesi conta 553 iscritti (il dato è del dicembre scorso), di cui 223 nell’Acr, 146 nei giovani e 184 negli adulti.

L’assemblea diocesana è un evento importante perché nello stile democratico che caratterizza l’associazione viene eletto il Consiglio diocesano, ma è anche opportunità per riflettere sui laici nella Chiesa. 

Tra gli interventi principali di sabato 4 marzo (vedi programma a lato) c’è quello del vescovo Piero Delbosco, mentre la relazione è affidata a Luigi Alici, docente di Filosofia, da sempre impegnato  in Ac (è stato anche Presidente nazionale).

Il testo che segue, elaborato dalla Presidenza diocesana, descrive il percorso che ha condotto verso l’assemblea diocesana.

“Il cammino che ha percorso l’Ac verso la meta dell’assemblea è davvero una... «Bella Storia». La Presidenza diocesana nel periodo tra dicembre e febbraio attraverso le riunioni tenute nelle singole parrocchie dove è presente l’Ac ha compiuto un viaggio che ha regalato l’esperienza dell’incontro di persone prima di tutto, impegnante nelle proprie parrocchie, al fianco dei propri parroci, a scrivere una bella pagina della nostra Chiesa locale. Tanti volti, tante idee, tante preoccupazioni ma anche tanti progetti, tanta voglia di mettersi in gioco per sé e per gli altri. 

Perché questo viaggio? 

Ogni tre anni l’Ac vuole fermarsi, fare il punto sulle cose fatte, sulle persone che hanno lavorato insieme e ripensarsi per guardare al futuro ponendosi degli obiettivi per rendere le nostre parrocchie più vive, più belle, più partecipate. Questo avviene da 150 anni, in forme diverse da oggi, con organizzazioni diverse, ma con la stessa fede in Dio e con la stessa voglia di servire la Chiesa che dimostriamo oggi. Per qualcuno è un passarsi il testimone, lasciare la responsabilità per donarla ad altri, un tempo donato a ragionare, pensare e fare nel proprio territorio e nella propria parrocchia. Per altri invece è un proseguire con le proprie forze, il proprio entusiasmo e la propria fede, nell’essere testimoni di Gesù nella vita e dentro l’associazione. Così il cammino assembleare ha coinvolto oltre 150 persone che per adempiere alla scelta democratica della nostra associazione, a vario titolo, sono state chiamate a eleggere attraverso delle vere e proprie votazioni i Presidenti parrocchiali e i responsabili dei settori Acr, Giovani e Adulti. Alla fine di ogni assemblea le associazioni parrocchiali  si sono anche confrontate su quali obiettivi lavorare e a partire da quali scelte iniziare il lavoro per il prossimo triennio.

Quali contenuti sono stati discussi all’interno nelle nostre assemblee?

Abbiamo cercato, insieme a tutti gli aderenti, di fare discernimento sulla riscoperta della nostra storia, delle nostre radici e della nostra identità associativa che vale la pena ricordare e sottolineare. Ribadiamo l’importanza della scelta religiosa e il senso di laicità cristiana nel mondo; della scelta ecclesiale e il senso di Chiesa (locale e universale) attraverso una corresponsabilità convinta; della scelta educativa e il valore dei rapporti tra le generazioni; della scelta unitaria e l’organizzazione articolata per età e condizione; della scelta democratica e di quella missionaria.

 Attraverso queste scelte non facili da applicare e rendere visibili e chiare a tutti i simpatizzanti, soci, responsabili e sacerdoti, abbiamo cercato di lavorare dandoci un metodo comune in tutte le assemblee parrocchiali. Esso si è articolato in quattro passaggi, che sono indicati nella “Evangelii Gaudium”: 1) “La realtà è più importante dell’idea”- Attenti al contesto. 2) “Il tempo è superiore allo spazio”- Quali processi innescare. 3) “Il tutto è superiore alla parte” – Quale Ac per questi contesti. 4) “L’unità prevale sul conflitto” – Quali alleanze costruire.

Le conclusioni di questo lavoro svolto nelle varie parrocchie saranno esposte durante l’assemblea diocesana del 4 marzo”.