È “Divina” e lo sarà anche mercoledì 8 marzo al teatro I Portici di Fossano. Divina è il titolo del suo nuovo spettacolo teatrale, per la regia di Livio Galassi. Lei è Anna Mazzamauro, una bellezza atipica, come ama dire di se stessa. In un’intervista a La Fedeltà si racconta, con il suo amore per il teatro, la sua intensa vita artistica e il rapporto di amore e odio con la signorina Silvani, il personaggio che l’ha resa celebre al grande pubblico nella saga tragicomica di Fantozzi.
Tu nasci artisticamente a teatro anche se poi è il cinema che ti ha resa celebre al grande pubblico.
Il teatro per me è tutto, lo è sempre stato e lo sarà fino alla fine.
Agli esordi avevo anche aperto un piccolo teatro a Roma, poi venne distrutto da un incendio (qualcuno appiccò l’incendio). Tutto sommato è stato un bene, nel senso che quell’esperienza era un massacro. Mi trovavo a fare tutto, l’impresario, l’attrice, persino a cucinare per gli attori, non era la cosa giusta per me. Oh, intendiamoci non è che gli ho dato fuoco io!!!
Scherzi a parte lì ho lavorato e conosciuto artisti come Bruno Lauzi, i Vianella (Wilma Goich e Edoardo Vianello), Elio Pandolfi... Era la fine degli anni Sessanta.
E il Quartetto Cetra. Pensa che proprio in quel periodo loro suonavano tutti i lunedì da noi facevano i lunedì musicali e lasciavano la strumentazione, e tutto andò distrutto. Mi trovai davvero in difficoltà, non avevo più nulla, e loro non vollero nessun risarcimento. Fu un gesto davvero bello e ancora oggi sento il bisogno di ricordarlo e di ringraziare.
Lo spettacolo è una vocazione, tu dici che attori si nasce?
Certamente. Io dico sempre che l’attore nasce con una deformazione fisica e mentale, e io sono nata così, non avrei potuto fare altro. Anzi io credo di essere, in questo senso, una donna inutile, io so fare solo questo, non potrei fare nient’altro. Altri attori fanno altro, si impegnano nel sociale o su altri versanti. E va bene. Io non è che me ne frego, ma sono consapevole che so fare solo questo... e poi sono ancora in fase di crescita, mica sono arrivata. Fino all’Oscar non si può dire di essere arrivati... magari dopo l’Oscar mi impegnerò anche su altri versanti!
Sei una donna di grande carisma e carattere, che giudizio dai di Anna Mazzamauro?
In questo mondo in cui le attrici per sfondare devono avere il naso corto il culo alto e le gambe attaccate al collo, beh in questo mondo, come dire… io sono atipica...
…ti interrompo. Tu spesso hai scherzato e fatto autoironia sul tuo aspetto fisico. Ma tu non sei affatto brutta!
…che tesoro. Telefonami più spesso (e ride)! Tornando a noi. Lo so che sono atipica ma alla fine questo è stato il mio punto forte. Ho dimostrato a tutte le donne come me che si può fare. Che si può emergere, con l’impegno, con il lavoro... Io non ho mai amato fare la vittima, sono positiva. Mi piace prendermi in giro, ma so anche essere seria.
Che poi c’è davvero tutta sta differenza tra ruoli drammatici e comici? Tu sei molto conosciuta per le tue parti comiche o tragicomiche sul grande schermo, ma hai fatto ben altro...
Guarda, non credo ci sia differenza tra i ruoli comici e quelli drammatici nella difficoltà di interpretazione. Anzi non credo neppure che ci sia così netta distinzione tra i due. Ti spiego. Ora io e te stiamo parlando amabilmente, ci troviamo in sintonia e stiamo bene insieme, tra poco ci lasceremo e andremo a mangiare pranzo e magari non lo digeriremo, poi più tardi avremo una brutta notizia oppure incontreremo un amico che non vedevamo da tempo e ci faremo due risate. La vita è così, drammi piccoli e grandi e momenti divertenti o comici, tra risate e melanconia.
E il teatro è tutto questo...
Il teatro non è la vita, ma rispecchia la vita e l’attore ha questo grande privilegio di raccontare le emozioni. Stai sul palco di fronte a tutti e riesci a provocare emozioni. Questo è grandioso. Poi non significa che sei una persona speciale o che sei perfetto. E tra l’altro non tutti gli attori sono grandi attori. C’è certa robetta in giro che crede di essere attore o attrice soltanto perché ha una bella faccia e si è visto un po’ in tv... ma che se ne andassero tutti a ... beh, non finisco la frase, perché sai che sono una donna di classe! ciò che voglio dire è che attori si nasce, ma poi si cresce con sacrificio e studio.
Arrivi in un teatro di provincia, dove però l’amore per questa arte è molto forte. C’è una passione autentica, una tradizione di teatro...
Credo che nella provincia si vivano relazioni più autentiche. Certo è anche vero che nelle piccole realtà tutti sanno tutto di tutti e questo può a volte avere risvolti spiacevoli. Io vivo in una grande città e non conosco neppure gli altri inquilini del mio palazzo, tutti si fanno i fatti loro, e del resto anche a me non interessa... ma manca quel rapporto umano di vicinato. E credo che in ambienti e città più piccole anche il teatro venga vissuto in modo più autentico, più caldo.
Come vedi le realtà di teatro amatoriale?
Ecco quando ti dicevo che attori si nasce intendevo proprio quello. È la passione che fa la differenza, lo studio e la formazione sono importantissimi ma non bastano. Io amo profondamente il teatro amatoriale e le piccole realtà. Ci sono persone che hanno un amore per il teatro che non si trova altrove. La passione la voglia di emozionare, per il puro gusto di farlo... è una realtà importantissima.
E arriviamo a lei... la signorina Silvani. Che rapporto hai con lei? quando un personaggio ti segna così tanto, quando diventa un cliché l’attore come la vive? c’è una sorta di percorso per cui lo ami, poi lo detesti cerchi di ripudiarlo e poi ci fai pace?
E beh, chettedevodì la signorina Silvani è un personaggio bello e scomodo, che mi ha incorniciata e che forse tante mie colleghe avrebbero voluto fare... mi ha dato molto e mi ha tolto qualcosa... ma sicuramente le sono affezionata.
Ho sentito una volta il tuo racconto del provino per Fantozzi. Tu avresti dovuto essere la moglie, Pina... anche il provino sembra un film
Ed è andata davvero così: in quel periodo non stavo lavorando e anche il mio agente era disperato. Un mattino mi chiama alle 9 e io stavo ancora dormendo. Mi dice che devo fare un provino con Luciano Salce e Paolo Villaggio come protagonista. Io nel dormiveglia non capisco e mi rimetto a dormire poi quando mi sveglio ricordo soltanto la parola “protagonista” e mi preparo per l’incontro. Hai presente Rossella O’hara di Via col vento che stacca i tendoni di casa e ne fa un vestito per andare all’incontro con Rett Butler. Io mi giro vedo una tovaglia e me la metto addosso, calze a rete, tacchi e vado. Salce quando mi vede dice “Non vai bene sei troppo bella per fare la parte di Pina”. E lì in me è prevalsa l’attrice sulla donna e ho detto: “Bella? ma che bella, sono un cesso non avete capito, è tutto finto” e comincio a spettinarmi ... per far capire che la parte da brutta mi va benissimo. E poi mi dicono che potrei andar bene per la signorina Silvani.
In realtà poi quando andai alla prova del trucco Salce disse al truccatore di farmi brutta e lui disse che gli parevo già bell’e pronta così.
Il resto della storia lo sai...
Ma su ‘sta storia della brutta c’hai giocato su tanto! Tu sei bella e poi, come si dice, sei pure bella dentro.
Sarà, ma che fatica vivere con la bocca aperta per far vedere come sei dentro!!! (ride).
Come ti ho detto da ragazzina sognavo di essere la nuova Rossella O’hara. Mi ricordo che facevo le prove chiusa in bagno, di nascosto la notte. Guardavo la mattonella e facevo finta che fosse Clarke Gable e lo baciavo. Devo aver passato così tanto tempo in bagno a recitare che alla fine sono diventata una cessa.
Arriviamo allo spettacolo ora porterai in scena Divina...
In questi anni ho interpretato tanti ruoli, sono stata l’unica donna al mondo a interpretare Cyrano de Bergerac. Poi ho fatto Medea, tutto Neil Simon, un monologo omaggio alla Magnani... e tante cose scritte da me come Nuda e cruda... mi piace scrivere perché conosco bene i miei tempi, i silenzi, attraverso cui il pubblico mi ama...
In questo spettacolo sono una donna che ha vissuto sempre nel “prime time”, sotto i riflettori, in tv, ... ma poi ha iniziato un declino vertiginoso. Tenta la riscossa grazie ad un amico che le propone di tornare in tv con uno spettacolo di cucina su una piccola rete... la divina di un tempo fa i conti con il presente... si ride e si riflette.
È un bel testo che ho avuto il permesso di adattare in parte per cucinarlo alla mia maniera. E sono affiancata da un gruppo di attori formidabili come Massimo Cimaglia, Lorenzo Venturini, Giorgia Guerra e Michele Savoia e diretta da un bravissimo regista: Livio Galassi. Lo spettacolo non sono io, ma l’insieme di questo straordinario gruppo di artisti.
Spero che il pubblico di Fossano apprezzerà. Non vedo l’ora di essere tra voi.
Sarò tra il pubblico con un mazzo di mimose per te...
E io sarò gialla dall’emozione!
Info su www.i-portici.net