Scoperto traffico clandestino di cuccioli

Cani nati nell'Europa dell'est e venduti illegalmente in Italia: indagati anche nel Cuneese 

“Associazione per delinquere dedita al traffico internazionale clandestino di cuccioli”. È l’ipotesi di reato formulata degli inquirenti dopo un anno di indagini su un traffico di cuccioli di cani, fatti nascere in paesi dell’Europa orientale, trasportati nei bagagliai delle auto lungo viaggi estenuanti e venduti in varie province italiane privi dei trattamenti sanitari idonei e della documentazione prevista. L’operazione si deve a vari comparti dei Carabinieri di numerose zone d’Italia con, in prima linea, il Nucleo investigativo di Polizia ambientale e forestale del Comando gruppo Carabinieri forestale di Cuneo, che ha operato sotto la direzione del procuratore capo di Cuneo Francesca Nanni.

Il via alle indagini quando molti acquirenti – ignari di quanto avevano vissuto i cuccioli prima di arrivare nelle loro case – ne hanno denunciato il cattivo stato di salute: secondo la ricostruzione dei Carabinieri, i cani venivano infatti sottratti ai genitori e portati in Italia prima che fossero trascorse dodici settimane dalla nascita, necessarie per il benessere del cucciolo. Vaccinazioni “fai da te”, falsi libretti sanitari e microchip permettevano poi agli indagati di presentare gli animali come nati in Italia. I cuccioli venivano infine messi in vendita sul web, a prezzi molto bassi anche per i cani di razza pregiata.

Fotografie, recapiti e altre informazioni false consentivano agli indagati di non farsi individuare dal futuro acquirente. Se quest’ultimo chiedeva di vedere il cucciolo prima dell’acquisto, si sentiva rispondere che la distanza era troppa perché la visita risultasse possibile.

Sembra che l’organizzazione riuscisse a intascarsi circa 20mila euro al mese. Un guadagno con pochi rischi, perché in casi come questo “sovente ai responsabili le Forze di polizia riescono a contestare unicamente singoli eventi criminosi e più difficilmente il reato associativo o il reiterato traffico illecito”, come spiegano i Carabinieri.

Una ventina gli indagati, molti con precedenti specifici. Tra di essi, un cuneese di 38 anni che avrebbe raggiunto spesso l’Ungheria per acquistare i cuccioli da rivendere e una veterinaria anch’essa della Granda che avrebbe fornito i vaccini e i microchip.