Dichiarazione di Roma: il sogno europeo non si è spento

Un testo per rilanciare nei prossimi 10 anni l'integrazione europea. Il premier italiano Gentiloni: "Dobbiamo restituire fiducia ai nostri concittadini".

L’Europa è viva e vuole continuare a esserlo. Unita e ancorata ai principi che nella storia l’hanno resa punto di riferimento per le aspirazioni di pace e di democrazia di tutto il mondo. L’Europa vuole continuare a esistere, ma per farlo è consapevole di dover riconquistare la fiducia e la passione della gente, riallacciare quel rapporto di stima che in 60 anni storia si è allentato. È questo il messaggio che emerge dalle celebrazioni che si sono svolte in un’atmosfera di grande solennità per i 60 anni dei Trattati di Roma e dalla “Dichiarazione” che i 27 leader degli Stati membri dell’Ue hanno, ad uno ad uno, sottoscritto nella sala capitolina degli Orazi e Curiazi, la stessa dove il 25 marzo 1957 i padri fondatori dettero inizio all’avventura europea.

Il Regno Unito non c’è. Ed è il grande assente. Segno e ferita di un’Europa che ha detto “no”, che ha perso in questi anni credibilità nel cuore della gente. Sono tempi difficili per l’Ue dove risuonano sempre più forti le correnti populiste, le chiusure delle frontiere, la costruzione dei muri. I flussi migratori dai Paesi in guerra e in via di sviluppo mettono paura e gli attacchi terroristici... continua a leggere