Cresce l’attesa per la visita di Papa Francesco in Egitto

il presidente Al Sisi, il patriarca copto ortodosso Tawadros, il grande imam di al-Azhar, Ahmad al-Tayyib, e la piccola comunità copto cattolica

Cresce l’attesa in Egitto per la visita di Papa Francesco, in programma venerdì
28 e  sabato 29 aprile. Le stragi della Domenica delle Palme in due chiese copto ortodosse, così come l’attacco al monastero di santa Caterina, tutti rivendicati dallo Stato Islamico, non sembrano frenare l’entusiasmo della comunità cattolica locale che si sta organizzando per accogliere degnamente il Pontefice. Saranno 27 ore – tanto durerà la permanenza del Papa al Cairo – intense nelle quali Papa Francesco incontrerà, tra gli altri, il presidente Al Sisi, il patriarca copto ortodosso Tawadros, il grande imam di al-Azhar, Ahmad al-Tayyib, e la piccola comunità copto cattolica con i suoi vescovi e con il suo clero.

Le parole di Tawadros II, il “papa copto”

“Ho chiesto al Signore: perché? Perchè Dio hai permesso alla Chiesa e ai tuoi figli di vivere un periodo così difficile come questo? La seconda cosa a cui ho pensato è l’immagine dell’Egitto in tutto il mondo. Questi attentati influiscono sulla vita del Paese, sulla vita economica e sociale. Colpiscono indistintamente tutti gli egiziani, cristiani e musulmani. Sono una ferita inferta nel cuore dell’Egitto”. Papa Tawadros II, capo della Chiesa copta ortodossa e patriarca di Alessandria, parla per la prima volta dell’attentato a cui è sfuggito la Domenica delle Palme ad Alessandria. Lo fa in un’intervista rilasciata al Sir a pochi giorni dal viaggio apostolico di papa Francesco in Egitto. “Questa visita è importante per trasmettere un messaggio a tutto il mondo: l’Egitto è ancora un’oasi di sicurezza e di pace”, dice il papa copto. E poi aggiunge: “Gli attentati che abbiamo vissuto hanno dato testimonianza di Gesù Cristo e del cristianesimo. Il popolo egiziano è rimasto impressionato, sbalordito di come hanno reagito i copti di fronte a tanta violenza non scegliendo l’odio ma la strada della tolleranza anche verso chi semina paura, causa il male e provoca la morte”. Sta dicendo che dopo tutto quello che avete vissuto, dopo tanto lutto e dolore, non c’è odio nel cuore dei copti? “Noi non possediamo altro che l’amore per il Signore e l’amore per tutti gli uomini”.

Conferenza per la pace all’Università al-Azhar

Il 28 aprile Papa Francesco parteciperà anche alla Conferenza internazionale per la pace, voluta dall’Università di al-Azhar (nella foto), la più autorevole istituzione religiosa e accademica dell’islam sunnita. Oltre 200 personalità da tutto il mondo, delegati di al-Azhar e rappresentanti delle principali Chiese del Medio Oriente riuniti al Cairo per approfondire il dialogo e lavorare insieme per ricercare la pace. In un’intervista rilasciata al Sir Abdel Rahman Moussa, consigliere per le relazioni esterne del Grande Imam di Al Azhar, Ahmad al-Tayyib, sottolinea che “Papa Francesco è uno dei principali leader che può condurre il mondo verso la pace e la sicurezza. Per questo abbiamo deciso di riallacciare i rapporti di dialogo perché lo consideriamo un uomo moderato, di pace. Speriamo che questa Conferenza sia una luce in questo tempo triste e miserevole che stiamo vivendo, colpito da questi atti di terrorismo in tutto il mondo”. Dalla Conferenza, spiega Moussa, uscirà “una dichiarazione finale che sarà un appello alla pace nel mondo, un’esortazione a tutti per fermare ogni atto di terrorismo dovunque nel pianeta”. “Siamo tristi per ciò che è accaduto le scorse settimane”, dichiara Moussa con un chiaro riferimento anche agli attentati nelle chiese cristiane della Domenica delle Palme: “Abbiamo festeggiato gli stessi eventi con i nostri fratelli cristiani. Nella conferenza lanceremo un appello per la pace a tutti i leader politici e religiosi. Al-Azhar e Papa Francesco insieme per la pace. Siamo convinti che ce la faremo, Inshallah!”.