Salvataggi: Msf, “sulle Ong una montagna vergognosa di pattume”

Msf ha chiesto alle autorità italiane di affrontare le vere cause di questa situazione, cioè la disperazione delle persone e l’assenza di politiche europee che offrano alternative alla traversata in mare

“Stanno gettando in maniera indiscriminata sulle Ong una montagna vergognosa di pattume in maniera strumentale che avrà effetti a lunga durata. Noi facciamo solo quello che dovrebbe fare l’Europa. Chiediamo un sistema europeo di ricerca e soccorso in mare serio e vie d’ingresso legali e sicure per evitare che la gente muoia in mare affidandosi ai trafficanti”. Lo ha detto martedì 2 maggio Loris De Filippi, presidente di Medici senza frontiere Italia, incontrando la stampa estera a Roma dopo l’audizione alla Commissione Difesa del Senato. “Sono due anni che chiediamo di mettere in atto un sistema di soccorso e salvataggio europeo – ha precisato -, il nostro intervento umanitario non è altro che vicariare ciò che dovrebbe fare l’Europa, perché il nostro compito è salvare le persone indipendentemente dal credo, dalla razza o dalla religione. Ora fa comodo questo polverone per la campagna elettorale, vedremo cosa succederà tra un anno, visto che i flussi continueranno per almeno altri 20 anni”.  Nel Mediterraneo, secondo Msf, è in corso “una deliberata operazione di non-intervento a soccorso di persone in pericolo: sono le politiche europee, non le Ong, a favorire i trafficanti”. Durante l’audizione Msf ha chiesto alle autorità italiane di affrontare le vere cause di questa situazione, cioè la disperazione delle persone e l’assenza di politiche europee che offrano alternative alla traversata in mare.

Msf, “se ci chiedessero di lavorare con polizia e armi a bordo diremmo di no”

“Noi non lavoreremmo mai con la polizia giudiziaria e con armi a bordo perché la nostra azione umanitaria è indipendente e neutrale. Se poi lo Stato italiano deciderà” in questo senso, “prenderemo le nostre contromisure”. Così  De Filippi ha risposto alle domande della stampa a proposito di una proposta di legge annunciata sul blog del Movimento 5 Stelle, nell’ambito del dibattito su Ong e migranti: la legge consentirebbe alle Procure di avvalersi della Polizia giudiziaria sulle navi della guardia costiera e navi militari per “indagare sul business dell’immigrazione clandestina”. “Se chiedessero anche a noi di far salire armi a bordo diremmo di no – ha precisato -. Le Ong non sono una risposta politica a fenomeni complicati della geopolitica che producono migranti, questo i politici non lo capiscono. Noi rispondiamo all’incapacità dell’Ue e dell’Italia di rispondere al problema dei morti in mare”.

In merito alle accuse del procuratore di Catania, ha ribadito De Filippi, “ci auguriamo che nel più breve tempo possibile le prove vengano fuori. Non abbiamo nulla da dire sulle indagini ma molto da dire sulle strumentalizzazioni politiche: è gravissimo distogliere l’attenzione dalle vere cause del problema, ossia l’inefficienza europea nel gestire i flussi. In questo modo le persone crederanno sempre di meno alle Ong. Cosa impareranno i ragazzi: dov’è l’impegno la solidarietà, la compassione? Chiediamo ai politici di usare prudenza, rispetto e riserbo e non creare questa montagna infame di pattume che sta investendo l’intero mondo dell’umanitario”.