Lunedì mattina a Torino si presenta il nuovo marchio “Latterie alpine” che contraddistingue la nuova azienda che ha rilevato il caseificio Valle Josina: l’azienda, costituita fra Piemonte latte e Inalpi, ha permesso di salvaguardare un’esperienza (il latte di piccole aziende di montagna, i formaggi Dop, una parte dei dipendenti) che diversamente avrebbe rischiato di spegnersi.
Lo scorso anno le difficoltà della cooperativa valle Josina hanno costretto gli amministratori a scegliere la “liquidazione volontaria” ; la gestione dell’azienda è stata assunta da un liquidatore, il commercialista Roberto Foglio che, dopo aver valutato i beni, li ha messi all’asta.
La nuova società “Latterie Alpine”, che aveva già affittato il caseificio per produrre cagliate e formaggi, ha presentato un’offerta (l’unica pervenuta); il 10 maggio è stato perfezionato l’atto di acquisto. Nel frattempo Piemonte latte aveva dato uno sbocco al latte dei 200 allevatori soci della Valle Josina impedendo che restassero senza uno sbocco.
L’«operazione Latterie alpine» ha consentito di recuperare le eccellenze della Valle Josina: formaggi Dop molto apprezzati come il Raschera, il Bra duro, il Bra tenero e la Toma piemontese che ora verranno commercializzati come Latterie Inalpi.
L’articolo su la Fedeltà di mercoledì 31 maggio 2017