E' confermato lo sciopero alla Colussi di Fossano per venerdì 2 giugno. Lo avevano annunciato le Rsu e le segreterie provinciali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil, che in una nota spiegano le motivazioni; l'azienda aveva chiesto ai sindacati un incontro per lo scorso martedì con cui avrebbe cercato di evitare la protesta, ma l'esito non è stato positivo.
Sindacati: “Manca l’accordo sui turni”
“È da più di anno che cerchiamo una soluzione per l’organizzazione del lavoro, la ciclicità nella turnazione degli orari e la programmazione delle ferie”, scrivono i sindacati dopo aver ricordato come i lavoratori “abbiano dimostrato grande maturità durante le infelici vicissitudini degli ultimi anni”, cioè nel periodo di difficoltà che l’azienda ha dovuto affrontare, travolta anch’essa dalla crisi del settore alimentare.
Ora sta per essere attivato il ciclo continuo 6 -3, che prevede sei giorni lavorativi e tre di riposo: “Manca ancora la firma per l’accordo e non abbiamo a disposizione gli schemi d’orario suddivisi per i vari reparti e per le varie tipologie di lavoratori come quelli a part-time - si legge nella nota dei sindacati -. Nell’accordo del ciclo continuo non sono previste come lavorative le festività contrattuali: la forzatura dell’azienda di inserire l’obbligo di lavorare il 2 giugno senza concordare nulla e dandolo per scontato è davvero grave e inaccettabile”. Di qui la decisione di proclamare otto ore di sciopero per venerdì 2 giugno.
I vertici: “Viviamo una fase di rilancio”
“Siamo molto sorpresi dell’atteggiamento dei sindacati in un momento di rilancio dello stabilimento", hanno detto a "la Fedeltà" i vertici della Colussi nell'attesa dell'incontro fissato per lo scorso martedì.
Di recente, la Colussi fossanese è stata rilanciata con un ruolo da protagonista all’interno del Gruppo. In concomitanza con la chiusura del sito di Imperia, la produzione della pasta Agnesi - un marchio-simbolo del “made in Italy”, di cui Colussi è proprietario - è stata infatti trasferita nello stabilimento di via Torino. Qui la produzione potenziale, a pieno regime, è di 76,8 mila tonnellate di pasta all’anno e 10mila di fette biscottate; ben 7 sono le linee dedicate alla pasta.