Tenda bis sotto sequestro

17 indagati per frode in pubbliche forniture, cinque agli arresti domiciliari

Conversazioni telefoniche che hanno suscitato grande preoccupazione, tanto da spingere la Procura e il gip del tribunale di Cuneo a chiedere e concedere l’esecuzione (mercoledì scorso) di 9 misure cautelari tra cui 5 arresti domiciliari. Oltre, naturalmente, al sequestro del cantiere su cui sono stati investiti 140 milioni di euro. Gli indagati (altri 8 sono denunciati a piede libero) dell’inchiesta della Guardia di finanza, sono persone che lavoravano alla costruzione del raddoppio del tunnel di Tenda nel cantiere cosiddetto “Tenda bis”. Fra loro ci sono direttori dei lavori, responsabili, operai e anche un addetto dell’Anas. Ciò che la Finanza ha intercettato al telefono è inquietante. Non è noto chi parla con chi ma i discorsi vertevano sulla pericolosità dell’opera con frasi come “mattoni che si spaccano”, muri di contenimento senza fondamenta, di rischio che “ci scappi il morto”, pali in ferro fissati “con lo sputo, con la farina, diciamo” e di “acqua da tutte le parti, 24 calotte che pisciano acqua, una cosa da fare schifo”.

Articolo completo su "La Fedeltà" di mercoledì 31 maggio