Avete presente il “Fidget Spinner”? Se siete abituali frequentatori di adolescenti non potete non aver notato questa trottola tra le loro mani. Il suo funzionamento è semplice: il giocatore tiene un cuscinetto centrale tra due dita in modo da permettere la rotazione dell'oggetto (caratterizzato da diverse sporgenze) attorno a questo asse principale. Nato nel lontano 1993, lo spinner (così lo chiamano amichevolmente i ragazzi) è diventato di moda solamente negli ultimi mesi, facendo nascere una vera e propria mania. A farne le spese sono soprattutto i docenti, le cui lezioni rischiano di trasformarsi in un incubo, visto che gli studenti (forse inconsapevoli che il simpatico oggetto sia nato proprio come meccanismo anti-stress) fanno roteare le loro trottole durante le spiegazioni, i laboratori ed anche i compiti in classe.
Invece di cavalcare il medievale spirito della crociata anti-spinner, c'è chi invece ha deciso di sfruttare una passione degli studenti per ideare un'attività di sicuro successo. È il professor Danilo Eandi della scuola media "Sacco Boetto Paglieri" di Fossano, che ha pensato bene di sfruttare a fini didattici quello che molti vivevano come un problema. È nato così nella classe 3ªA dell'istituto il laboratorio sul "Fidget Spinner", che ha riscosso un successo senza precedenti, complice anche la promozione social ideata dal docente (è stata indetta una votazione su Facebook, che ha entusiasmato le folle, raccogliendo migliaia di voti e visualizzazioni). L'attività non è di certo stata estemporanea. Preparata meticolosamente da Eandi, ha previsto una prima lezione basata sul brainstorming e sulla visione di video esplicativi, seguita da un'analisi tecnica (rilievo dell'oggetto e studio delle forme geometriche), conclusasi con il lancio della sfida: ciascuno studente avrebbe dovuto creare il proprio spinner vincente.
Sabato 10 giugno, ultimo giorno di scuola, c'è stata (in diretta streaming, ovviamente) la premiazione delle categorie social (lo spinner con più like su Facebook), economico, ergonomico e del pubblico (misurato dagli applausi delle classi presenti nell'Aula Magna dell'istituto). Una sfida entusiasmante, vinta soprattutto dal professor Eandi, che ha dimostrato come la scuola possa essere propositiva e non censoria, trasformando anche i problemi in attività pratiche legate alla realtà e alle passioni dei giovani.