La grave siccità ripropone il tema della mancanza di invasi

Se ne parla da 50 anni nella Granda ma non si è mai stati in grado di passare dalle parole ai fatti; il progetto cui ora si sta lavorando (finanziato dalla Fondazione Crc) sarà pronto solo nel 2018; se sarà finanziato non sarà realizzato prima del 2024-2025

Il caldo torrido delle ultime settimane, l’anticipo dell’estate (registrato fin  dal mese di maggio) e l’assenza di precipitazioni (ad eccezione di temporali sporadici) hanno provocato un’allarmante siccità in tutto il Paese.

La televisione porta nelle nostre case immagini di fiumi totalmente in secca, di terreni inariditi. La Granda, circondata dalle montagne, presenta una situazione meno drammatica, tuttavia i fiumi sono sotto il livello medio del periodo e i  pozzi, soprattutto quelli più superficiali, cominciano a erogare meno acqua: una situazione che spesso si registra verso agosto e che quest’anno ci ha colti molto in anticipo, con gli agricoltori costretti ad irrigare di continuo, con costi enormi. La situazione ripropone il tema degli invasi, che ritorna ogni estate. Quest’anno l’allarme è aggravato dal fatto che, visto l’anticipo della siccità, non si sa come si potrà far fronte ai mesi estivi che si annunciano roventi.  

L'articolo completo su La Fedeltà di mercoledì 28 giugno