Evaso ergastolano detenuto a Fossano

"Johnny lo zingaro" non si è presentato a Cairo Montenotte, dove faceva le pulizie in un Istituto

Non si è presentato al lavoro e ha fatto perdere le sue tracce. Risulta evaso Giuseppe Mastini, ergastolano che scontava la pena al carcere Santa Caterina di Fossano.

Grazie all’articolo 21 dell’Ordinamento penitenziario, Mastini poteva lasciare il Santa Caterina di Fossano per raggiungere, a Cairo Montenotte,  la Scuola di formazione e aggiornamento della Polizia penitenziaria, dove faceva le pulizie: gli era infatti stato assegnato un periodo di “lavoro esterno”. Nella mattinata del 30 giugno, non si è però presentato; aveva tempo fino alla sera per tornare in carcere, ma non lo ha fatto. Ogni giorno, si recavano con lui in Liguria altri detenuti di Fossano destinati al "lavoro esterno", che non avrebbero fornito informazioni utili sulla sua sparizione.

Noto col nome di “Johnny lo Zingaro” per la sua origine, Mastini – 57enne – è stato condannato per omicidi, rapine e altri reati e sospettato di essere coinvolto nella morte di Pasolini; è già evaso una volta, nel 1987, sfruttando un “permesso premio”. È molto conosciuto, non solo per la sua carriera criminale e la ferocia che ha mostrato spesso, ma anche per il carisma che gli viene riconosciuto: gli sono stati dedicati un film e un brano musicale.

Ora le Forze dell’ordine lo stanno cercando. Sulle sue tracce c’è anche il reparto di Polizia penitenziaria di Fossano.

Sull'evasione di Mastini è intervenuto Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp (sindacato di Polizia penitenziaria): “Certi fatti dimostrano il degrado a cui sono giunte le Istituzioni penitenziarie, soprattutto laddove il buonismo fuori luogo applicato ad oltranza nei confronti dei detenuti, quale ne sia la pericolosità, arreca danno dapprima ai poliziotti penitenziari del tutto abbandonati a se stessi e poi agli inermi cittadini costretti a subire le conseguenze delle disfunzioni penitenziarie. Come sindacato, chiediamo l’istituzione di una commissione d’inchiesta parlamentare che faccia finalmente luce sulle disfunzioni e sugli sprechi dell’attuale politica penitenziaria nazionale, nonché sui danni arrecati dagli attuali vertici dell’Amministrazione penitenziaria centrale”.  

A "Johnny lo zingaro" ha dedicato un post su Facebook il fotografo fossanese Davide Dutto (sua è l'immagine che pubblichiamo), che organizza numerose attività destinate ai carcerati e conosce da tempo Mastini: "Le colpe sono sue, ma anche di tutti noi. In questi anni ho conosciuto una persona e non la montagna di storie sbagliate e pesanti, omicidi e rapine, fughe e sparatorie... ho parlato con la persona, spesso irrequieta e sciolta, troppo sciolta per rimanere in una società come la nostra. Johnny non lo conosceremo mai veramente e spero non lo vedremo più. Lui vuole ormai solamente sparire".