Informatico di Bene Vagienna a Barcellona

Daniele Cravero e la fidanzata stanno bene: "Un amico vive a cinquanta metri dall'attentato"

“La mia ragazza era in Plaça de Catalunya; per fortuna, prima che iniziasse tutto, si era già allontanata”. A parlare è un 37enne di Bene Vagienna: Daniele Cravero, informatico, vive da quasi otto anni a Barcellona, la città insanguinata dall’ultimo attentato terroristico dell’Isis.

“Vivo vicino alla stazione dei treni ad alta velocità, a due o tre chilometri dai luoghi dell’attentato - racconta Daniele -. Mi hanno scritto degli amici su WhatsApp chiedendomi se stessi bene: ho acceso la televisione e ho visto quello che stava succedendo”. La fidanzata Giulia - anche lei italiana, proveniente dalla Valtellina - si trovava in Plaça de Catalunya, dove il furgone con i terroristi ha intrapreso il suo viaggio di morte lungo la Rambla de Canaletes, mezz’ora prima che l’attentato cominciasse: “Ero dall’altra parte della strada rispetto al punto in cui è partito il furgone - ricorda -. Ho scoperto quello che stava succedendo quando mi ha scritto un amico dal Messico che mi ha inviato un link con la notizia dedicata all’attentato”.

“Un mio amico abita a cinquanta metri dal luogo dove il furgone si è fermato: dopo aver sentito delle urla si è affacciato alla finestra e ha visto una fiumana di gente in fuga - prosegue Daniele -.  Oggi siamo andati a fare un minuto di silenzio in Plaça de Catalunya; poi si è formato un corteo che ha raggiunto spontaneamente il luogo dove si è fermato il furgone, forse scelto non a caso perché ospita un mosaico di Joan Miró e rappresenta il punto centrale delle Ramblas. Lì la gente urlava: «Non abbiamo paura». In catalano «No tinc por»”.