Attentati: “un branco di lupi solitari” a servizio del “Califfato liquido”

In Spagna ha agito non un lupo solitario ma un branco di lupi, radicalizzati da un imam, tutti giovanissimi, fratelli tra loro, pronti a uccidere e farsi uccidere ma incapaci di confezionare esplosivi sofisticati. Intervista a Leandro Di Natala, analista presso l’Esisc.

Il terrorismo sarà un fenomeno di “lunga durata con il quale dovremmo imparare a convivere e contro il quale si dovrà combattere uniti. L’importante è non cadere nell’obiettivo dei terroristi che è quello di polarizzare le nostre società e non permettere loro di fare proseliti”. Parla Leandro Di Natala, italiano, analista presso l’Esisc (European Strategic Intelligence and Security Center) che ha sede a Bruxelles. A lui abbiamo chiesto di fare luce – per quanto sia possibile allo stato attuale delle indagini – su quanto è successo in Catalogna, dove l’attentato alle Ramblas prende sempre più i contorni di un attacco deliberato, preparato da mesi e coordinato. “Non ci troviamo di fronte ad un lupo solitario ma di fronte ad un branco di lupi”, dice subito l’esperto. “Un vero e proprio network composto da una dozzina di elementi”.

Rispetto ad altri attacchi in Europa, quali sono le novità che emergono?
Quello che si evince dalle indagini (ancora in corso) è che i terroristi non avevano un addestramento specifico e i mezzi che avevano a disposizione hanno fallito, tanto che alcuni di loro sono saltati in aria nella città di Alcanar. Questo ha certamente contribuito ad accelerare i tempi per gli attacchi a Barcellona e Cambrils ma ha anche obbligato ad utilizzare mezzi poco sofisticati. Il fatto però che siano coinvolte tre città diverse, che dietro ci sia un network di una dozzina di elementi, tutti giovani, tutti reclutati e radicalizzati da un imam, è un elemento di novità. ...Continua a leggere