Pre-scuola e dopo-scuola per i bambini indiani che vivono nelle capanne di paglia

Una donna del villaggio, opportunamente preparata, ogni mattina accoglie i ragazzi, li rassetta e dà loro colazione perché siano in condizione di presentarsi a scuola 

L’annuale viaggio in India della presidente dell’associazione Insieme per l’India, Marilena Lingua Chierotti, quest’anno è stato particolarmente produttivo.

 Ha incontrato, come sempre, a Mangalore, la gran parte dei bambini adottati a distanza, visitando anche nei villaggi le loro mamme che lavorano come beedi-rolling (fanno sigarette) nei self help groups (gruppi di auto aiuto), gestiti da suor Evangeline e dal suo team. Quindi Marilena si è fermata una settimana nello Stato del Tamil Nadu (India del Sud) dove l’associazione sta realizzando una serie di progetti in collaborazione con Malar Trust, una onlus che opera nel campo dell’educazione e assistenza sociale e sanitaria.

“Noi operiamo nel poverissimo villaggio di Irular Pakuti, uno dei tanti villaggi intorno a Mamallapuram, dove la popolazione irula (con i dalit sono i fuori casta) vive in capanne di paglia, senza luce né acqua - spiega Marilena -. Mancano infrastrutture e servizi; in zona c’è una scuola pubblica ma i bambini dei villaggi la frequentano in modo saltuario; la dispersione scolastica è molto elevata. Del resto, visitando le loro capanne mi sono resa conto di quanto può essere complicato per questi bambini rispondere ai requisiti di ordine e pulizia che richiede la scuola”.

 

 

Il servizio su La Fedeltà di mercoledì 30 settembre