Il Borgo Antico di Rocca de’ Baldi, un gioiello da valorizzare

Il borgo, inserito nelle Giornate Fai d’autunno, domenica scorsa 15 ottobre è stato invaso e apprezzato dai visitatori. Interessante il museo storico etnografico ospitato nel castello, aperto da aprile a fine ottobre 

Le Giornate Fai di domenica 15 ottobre sono stati per molti l’occasione di “scoprire” Rocca de’ Baldi, un paesino di origine medioevale, scartato dalle vie di comunicazione ma che forse proprio per questo ha conservato il fascino e le testimonianze del suo importante passato. Colpisce infatti il contrasto fra l’apparente abbandono del borgo (che conta pochissimi abitanti) e il tono signorile che segna l’abitato.

La sua storia è strettamente legata ai Signori di Morozzo, di cui divenne marchesato in epoca sabauda (i Marchesi Morozzo della Rocca sono una delle più antiche famiglie feudali e vantano oltre mille anni di nobiltà). All’epoca si trattava di un borgo strategico, perché si trovava sull’unica strada di collegamento fra Cuneo e Mondovì, la “Strada reale”.

Il declino del borgo è legato, come spesso accade nella storia, alle vie di comunicazione. La costruzione, in periodo napoleonico, della nuova strada Mondovì-Fossano e del tratto che unisce Rocca de’ Baldi a Crava (iniziato nel 1823) hanno cambiato definitivamente gli assetti. Mentre Crava si sviluppava (tanto che il 1° gennaio 1866 vi fu trasferita la sede municipale, tutt’ora operativa nella frazione, così come le scuole e i vari uffici e servizi), Rocca de’ Baldi finiva sempre più scartata.