Sala piena alla prima del documentario girato con i ragazzi ivoriani accolti a Trinità

Sabato 4 novembre riceverà un premio con menzione speciale al concorso “Nuto Revelli”

Venerdì sera il numeroso pubblico presente in biblioteca ha seguito con attenzione per 40 minuti il film documentario “Trinità, un nome una storia e non sei più straniero”, girato dal videomaker Raffaele Massano su progetto di Marita Rosa, con la collaborazione di Mauri Kassali, Diomandè Siriki e Konatete Bent Aziz, tre giovani ragazzi della Costa d’Avorio ospiti a Trinità. 

Dopo i saluti del sindaco Ernesta Zucco è intervenuto Stefano Ghiglione, uno dei volontari che insieme a Carla Fissore e Stefania Cogno seguono settimanalmente i migranti in un corso di italiano. Marita Rosa ha raccontato gli sviluppi che hanno portato alla realizzazione di questo film documentario presentato in concorso al premio Nuto Revelli e che sabato 4 novembre riceverà un premio con menzione speciale presso il salone d’onore del Municipio di Cuneo. 

Ha sostenuto il progetto l’associazione “Apice” il cui presidente, Franco Chittolina, originario di Trinità ha riconosciuto nella lentezza e lunghezza del film delle qualità.

Lenta è la storia dell’incontro tra le culture, lenta la legge. Lento il nostro andare verso di voi perché non ci siamo ancora accorti che questa Italia è già entrata in un futuro di molte identità. Lungo perché sono tante le cose da raccontare. Anzi siete stati molto discreti nel raccontare le vostre sofferenze. Abbiamo bisogno di conoscerle per ricordarci che anche noi eravamo migranti e come voi abbiamo sofferto. Per ricordarci che siamo fortemente in debito con i vostri Paesi. È ora di restituire quello che vi abbiamo portato via dall’Africa. Grazie di essere venuti qui a ricordarcelo”. 

Articolo su La Fedeltà in edicola mercoledì 1 novembre