Dal mese di aprile ogni venerdì pomeriggio Cristiano Cravero, titolare della ristorazione in movimento “Il diavolo e l’acquasanta”, puntuale porta sulla piazza di Genola i suoi piatti.
Cravero, che è di Genola e da pochi mesi si è tuffato in questa nuova attività dello street food auspica a un rilancio del mercato anche nella sua città. Negli anni sporadicamente qualcuno, prima di lui, ci ha già provato, ma senza decollare. E così Genola per tempo è rimasta senza un mercato.
“Il mercato di Genola è una buona piazza - aggiunge -; la gente viene e compra. Se avessimo l’allacciamento alla luce e all’acqua sicuramente ci sarebbero più ambulanti. Credo che anche il Comune Genola con un po’ di impegno, come fanno a Vottignasco e Trinità, potrebbe venirci incontro. In fondo il mercato è un bel servizio che si offre alla cittadinanza, e più banchi ci sono meglio è per tutti”.
“Il nostro Comune non ha un’area mercatale definita, come richiesto dalla legge regionale - spiega il sindaco Stefano Biondi - che è molto restrittiva: bisogna dimostrare che ci sia una certa richiesta di banchi, ma a Genola questa richiesta non c’è mai stata, probabilmente perché è una piazza già ben servita dai negozi e dai centri commerciali”.
Peccato perché il mercato in un paese, oltre a essere un bel servizio, soprattutto per le persone più anziane, crea l’occasione per uscire, incontrare gente, socializzare.
Articolo su La Fedeltà in edicola mercoledì 8 novembre