Bernardo di Baden

Testimoni del Risorto 20.12.2017

Giovane e ricco, diventa famoso a suon di miracoli, il primo dei quali proprio durante il funerale, e così per questo straniero non avviene come per tanti altri nobili di passaggio, deceduti casualmente sul nostro territorio, di cui si è persa la memoria. Attorno al suo sepolcro, infatti, fiorisce una venerazione che ha sfidato i secoli, tanto che a 550 anni dalla morte han pensato che il beato Bernardo di Baden potrebbe a buon diritto essere proclamato anche santo e ci stanno provando, con un processo di canonizzazione che sembra andare a buon fine, dato che per i miracoli necessari a riconoscerne la santità sembra proprio non ci sia che l’imbarazzo della scelta. Nasce nel castello di Hohenbaden, nella Germania sud-occidentale, di cui suo padre, Giacomo I, è margravio (un titolo dato ai feudatari tedeschi, corrispondente a quello di marchese). Sua madre è Caterina di Lorena e Bernardo viene educato alla corte di Francia, non solo per il suo futuro di margravio, ma anche per dare maggior lustro ad una famiglia, imparentata con gli Asburgo, che per tradizione fa parte del gruppo dei nobili tedeschi fedeli al Papa e all’imperatore. L’educazione trasforma il principe tedesco in fine politico e abilissimo tessitore di rapporti diplomatici, inaugurati con la sua prima missione che svolge ad appena 17 anni insieme al padre e con la quale si guadagna la stima e la considerazione di molte teste coronate e della nobiltà dell’epoca. Sembra eccellere, in modo particolare, nei trattati di pace e in questo ruolo di mediazione ottiene sicuramente maggior fortuna che non nella carriera militare, alla quale pure è avviato, partecipando tra l’altro alla difesa di Milano dall’assalto dei veneziani, come anche alla campagna militare contro i predoni che stanno mettendo a ferro e fuoco l’Alsazia. Si comincia a parlare delle virtù di Bernardo, della sua gran devozione, del suo insostituibile ruolo di paciere e del suo ascetismo e non si esclude, anzi, che siano proprio queste sue doti spirituali a portarlo nel 1454 ad una scelta drastica che lo fa rinunciare temporaneamente al titolo di margravio e ad un terzo del patrimonio per continuare a svolgere le sue missioni di pace verso le quali si sente naturalmente portato e di cui viene continuamente richiesto. Sempre in giro per l’Europa, sicuramente non con la celerità e con i mezzi di trasporto attuali, si vede affidare missioni sempre più delicate ed importanti delle quali l’ultima, in ordine di tempo, lo porta ancora una volta nell’Italia settentrionale, per trattare l’alleanza della flotta genovese con quella veneziana contro i turchi. Nel 1458, di ritorno da Vienna, attraverso la Francia e passato il Moncenisio, si dirige verso Genova, proprio mentre nella città infuria la peste. Buon senso e un minimo di precauzione sconsiglierebbero di entrarvi, ma Bernardo per mantener fede, come ha sempre fatto, all’incarico ricevuto corre il rischio. Terminate le trattative intraprende il viaggio di ritorno, ma arrivato a Moncalieri le sue condizioni sono tali da obbligarlo a chiedere ospitalità al convento francescano e questo particolare fa ritenere che il suo peggioramento, più che per la peste, sia conseguente al suo estremo indebolimento fisico a causa del contagio. Muore infatti il 15 luglio e i frati altro non possono fare che assisterlo spiritualmente, anche se le sue disposizioni d’animo sono tali da commuovere gli stessi religiosi. Si sparge subito la voce che sia morto un santo e un povero ciabattino storpio di Moncalieri, tal Giorgio Corderio, che partecipando ai funerali ne sente gli elogi, ne invoca l’intercessione ed è istantaneamente guarito. Sepolto nella chiesa di Santa Maria della Scala, la sua tomba diventa meta di devoti e malati di ogni specie e nel 1480 si contano ben 67 miracoli, debitamente documentati, attribuiti alla sua intercessione. Malgrado ciò il processo di canonizzazione non riesce a decollare, anche se notevolmente “sponsorizzato” dai suoi discendenti.  Alla beatificazione si arriva soltanto nel 1769, quando Clemente XIV ne conferma il culto, mentre la devozione verso il trentenne principe tedesco non accenna a diminuire, e non solo in Italia. Nel 2008 il vescovo di Friburgo ottiene la riapertura del processo di canonizzazione, che l’8 novembre scorso ha registrato l’approvazione delle virtù eroiche, con la quale si riconosce a Bernardo il titolo di Venerabile, facendo ritenere non lontano il giorno in cui sarà proclamato santo.