Toccante è vedere, mano nella mano, fedeli della nostra città e dintorni (cattolici, ortodossi ed evangelici), uniti in nome di quel Gesù, Figlio di Dio, che insieme professano Salvatore delle loro vite. La preghiera del Padre Nostro, comune a tutti i cristiani di confessioni diverse, ha concluso, prima del canto finale, l’incontro ecumenico, molto partecipato, di domenica 21 gennaio, nella chiesa del monastero benedettino di Fossano, nell’ambito delle celebrazioni per l’ottavario dell’unità dei cristiani.
Il tema di quest’anno, “Potente è la tua mano, Signore” (tratto dal libro dell’Esodo), è stato accompagnato e approfondito dall’ascolto della Parola di Dio, intercalato da suppliche, canti (a cura del Coro ecumenico diretto da Luca Giachero), riflessioni (proposte dal vescovo cattolico Piero Delbosco, dal parroco ortodosso rumeno Nicolae Puscasu, e da Claudio Bo della Chiesa evangelica di Mondovì, che hanno presenziato l’incontro). Il testo della preghiera, predisposto dal Consiglio delle Chiese dei Caraibi, ha accompagnato i presenti a capire come la Bibbia sia stata usata non solo come fonte di consolazione, ma anche come giustificazione per assoggettare i popoli, colonizzandoli. Per questo i due simboli che hanno caratterizzato l’incontro di domenica scorsa sono state le catene e la Parola di Dio. Quest’ultima costituisce invece oggi, per i cristiani, un richiamo sempre più forte alla dignità umana, a rinnovare l’impegno per l’unità e a consolidare la fede, come hanno ricordato, nelle loro riflessioni, i rappresentanti delle tre chiese presenti.