Nei giorni scorsi l’Unione europea ha chiesto all’Italia di far pagare agli “splafonatori” i 300 milioni di euro pagati dallo Stato, quindi dai contribuenti; si tratta di allevatori inadempienti che pur avendo superato le quote e ottenuto una quota supplementare per rimettersi in pari, non hanno rateizzato le multe.
Le aziende interessate sono 200, di cui la maggioranza (circa 140) nel Cuneese (le restanti nell’Astigiano e Torinese).
Lo Stato ha pagato per non incorrere nelle sanzioni europee e nella speranza di voltar pagina, ma l’Unione europea insiste: quei soldi devono essere chiesti alle aziende.
Il servizio completo su La fedeltà di meroledì 7 febbraio 2018