Domenica 11 febbraio verrà celebrata la 26ª Giornata mondiale del Malato, istituita da Giovanni Paolo II nel 1992, allo scopo si sensibilizzare il popolo di Dio e le molteplici istituzioni sanitarie cattoliche e civili, sulla necessità di: assicurare la migliore assistenza agli infermi; aiutare chi è malato a valorizzare sul piano umano e su quello soprannaturale, la sofferenza; coinvolgere le diocesi, le comunità cristiane, le congregazioni religiose nella pastorale sanitaria; favorire l’impegno sempre più prezioso del volontariato; richiamare la centralità della formazione spirituale e morale degli operatori sanitari; far capire l’importanza dell’assistenza religiosa agli infermi di tutti i sacerdoti e di quanti vivono ed operano accanto a chi soffre.
La giornata si celebra ogni anno nella memoria della beata Vergine Maria di Lourdes perché quello è il luogo dove, attraverso Maria, da oltre 150 anni la misericordia di Dio si manifesta a tutti i malati nel corpo e nello spirito. Per un misterioso disegno di Dio, con le apparizioni della Madonna a Bernardette, si è aperta per l’umanità sofferente una sorgente di conversione, di consolazione e di pace. Da Lourdes, non molti ritornano guariti fisicamente, ma tutti ritornano spiritualmente più forti e più disposti ad accettare e portare la croce della propria sofferenza. Le folle degli ammalati che ogni giorno si recano il pellegrinaggio alla Grotta di Massabielle vivono il momento culminante nell’incontro con il Signore durante la celebrazione della messa e nella solenne processione del santissimo Sacramento: in quei momenti si ripete ancora quello che avveniva per le strade polverose della Palestina, quando Gesù passava e guariva coloro che si avvicinavano a lui.
Quest’anno, il tema della Giornata del malato ci è dato dalle parole che Gesù, innalzato sulla croce, rivolge a sua madre Maria ed a Giovanni: “Ecco tuo figlio … Ecco tua madre”. (Gv. 19,26). Queste parole, dice Papa Francesco, “danno origine alla vocazione materna di Maria nei confronti di tutta l’umanità”. Ed ancora: “Il dolore indicibile della croce trafigge l’anima di Maria (Lc 2,35), ma non la paralizza. Al contrario, come Madre del Signore, inizia per lei un nuovo cammino di donazione. Sulla croce Gesù si preoccupa della Chiesa e dell’umanità intera, e Maria è chiamata a condividere questa preoccupazione”.
Appuntamenti a Fossano
Anche quest’anno, la sezione fossanese dell’Unitalsi, in collaborazione con il Gruppo di animazione liturgica, propone due opportunità rivolte a quanti sentono il bisogno di consolazione e speranza, mettendosi sotto la tenera protezione materna di Maria, che si terranno domenica 11 febbraio in Cattedrale a Fossano: alle 14,30 la recita del rosario meditato, a seguire (alle 15) la liturgia eucaristica con unzione degli infermi; la sera, alle 20.45, processione “aux flambeaux” dalla Cattedrale alla chiesa di San Filippo.